Valbelluna: volontari dell'emergenza

Lunedì 24 Giugno 2019
L'ATTIVITA'
BELLUNO Ambulanza India 12 nuova di zecca, più due donazioni. Autolettiga nuova di zecca e un esercito di volontari sempre pronti ad entrare in azione aiutando il prossimo. Valbelluna Emergenza l'associazione volontaristica del capoluogo si rinnova, con un mezzo che è un quattroXquattro,utile per viaggiare in sicurezza specialmente d'inverno. Ieri mattina ecco il primo rombo di motore e la prima sirena, accompagnato da due donazioni: assegno di 2000 euro sono andati al sindaco di Selva di Cadore, Silvia Cestaro, altri 2000 all'asilo parificato San Gaetano di Castion. È questo il sesto mezzo in carico al centinaio di volontari che ruotano intorno a Valbelluna Emergenza, organizzazione presieduta da Monica Ebo e dalla sua vice Giacinta Tres, che opera nell'ambito dei servizi di assistenza e trasporto sanitario in convenzione con la centrale operativa 118 della provincia di Belluno.
NEL NOME DI VAIA
«Di solito noi regaliamo i mezzi dismessi, vanno a Paesi africani che evidenziano necessità, come Burundi e Togo racconta Giacinta Tres - però a novembre 2018, dopo aver visto i danni lasciati dall'uragano Vaia, abbiamo deciso di far valutare la vecchia ambulanza che andava sostituita, utilizzando il denaro recuperato da questa vendita per dare una mano nella nostra provincia». Il concessionario - Olmedo Ambitalia, ieri rappresentato dalla titolare - ha messo in mano 4mila euro in cambio del mezzo in disuso, l'India 7. Presente alla cerimonia del taglio del nastro anche Laura Menegus, presidente di Dolomiti Emergency, che ha contribuito in modo significativo all'acquisto dell'ambulanza, con 30mila euro: «Con i nostri utili ci siamo prefissati di aiutare quattro realtà che operano come noi, dove ci sono persone che danno il loro tempo per gli altri», ha detto Menegus.
SERVIZIO AI MALATI
«Il nostro grazie di cuore a chi ha permesso questo acquisto sono state le parole della presidente Monica Ebo ma grazie soprattutto ai volontari», ha sintetizzato la presidente. Qualche numero la dice tutta sull'impegno: sono 200 le ore che, mediamente, mette a disposizione ogni volontario, per un totale che, nel 2018, ha sfiorato le 6000 ore. Sempre lo scorso anno i mezzi di Valbelluna Emergenza hanno percorso 100mila chilometri. La convenzione con l'Usl 1 Dolomiti fa sì che, da lunedì a venerdì, ci sia personale formato nell'accoglienza al Pronto Soccorso di Belluno, disponibile anche a portare a casa i pazienti che vengono dimessi dall'ospedale. I bisogni variano.: «Ogni giorno, inoltre, sono i volontari e i mezzi di Valbelluna Emergenza a trasportare i farmaci oncologici all'ospedale Santa Maria del Prato di Feltre- ricorda Giacinta Tres sono i nostri addetti, inoltre, a consegnare organi espiantati a Belluno da donatori».
LA STORIA
È proprio un volontario a raccontare un episodio che l'ha visto operativo insieme a un collega. «Erano le tre di notte quando mi hanno chiamato. C'era un rene e un fegato, organi donati ed espiantati all'ospedale San Martino di Belluno, da portare in un centro specializzato del Veneto». Si viaggia. E si prende, infine, l'ascensore che porta al piano del reparto dove il rene è atteso. «Entrano con me tre persone, chiaramente emozionate. Quasi eccitate. Uno di loro dice che il motivo per cui li avevano chiamati d'urgenza era che forse avevano trovato un organo compatibile». Quel rene stava nella borsa del ghiaccio, lì accanto. Saliva, insieme a loro, verso la sala operatoria. Per informazioni: www.valbellunaemergenza.org.
Daniela De Donà
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