Scia d'olio dal tir fa volare la moto: camionista in aula

Venerdì 15 Gennaio 2021
ROCCA PIETORE
Disseminò liquido refrigerante per chilometri e chilometri di strada provocando la caduta di un motociclista che riportò ferite molto gravi, la prognosi fu di 4 mesi. È stato scelto il rito abbreviato condizionato per Manuele Piat, 32enne di Longarone, che quel giorno si trovava a bordo del camion incriminato.
LA RICHIESTA
L'avvocato Umberto Saracco ha chiesto al giudice di ammettere tre documenti chiave ai fini del processo che sono stati accettati e aggiunti a quanto già raccolto dal pubblico ministero durante le indagini. Il motociclista Cristian Bonifacio, di Selva di Cadore, è invece parte civile con il legale Nives Zanon ed è assistito anche da Giesse risarcimento danni. L'incidente avvenne il 24 aprile 2018. Erano le 13.30 e Manuele Piat stava guidando il camion lungo la strada provinciale 241. Per cause in corso di accertamento, in località Saviner di Laste, vicino al ristorante La Murada di Rocca Pietore, il mezzo cominciò a perdere liquido refrigerante lasciando una lunga traccia dietro di sé. Grazie alle immagini della telecamera di video-sorveglianza, posizionata al di fuori del locale, i carabinieri di Caprile riuscirono a rintracciare il camion e a identificare il suo conducente. Il video, acquisito dai militari dell'Arma nei giorni successivi, mostra il mezzo che percorre una curva e procede verso il rettilineo disseminando una sostanza oleosa per circa 200 metri. Sempre nelle immagini si vede l'uomo rallentare, fermarsi, scendere dal camion e alzare la cabina del vano motore. Dopo un breve controllo risalire sul mezzo, mettere in moto e ripartire. Verso le 20.30, quindi 6 ore dopo il passaggio del tir, Cristian Bonifacio fece lo stesso tratto di strada a bordo di una Honda Custom. Essendo molto buio, non riuscì a vedere il liquido sulla carreggiata e quindi a evitarlo. Rimase lì tutto il tempo perché il camionista non segnalò l'accaduto. La ruota anteriore della moto perse aderenza all'improvviso e Cristian cadde violentemente a terra. Fu soccorso da due volontari del gruppo ambulanza e Protezione Civile di Rocca Pietore e poi trasportato d'urgenza in ospedale con fratture complesse molto gravi (anche vertebrali).
IL DRAMMA
«Purtroppo da quel tragico momento la vita del nostro assistito è cambiata per sempre ha spiegato Gennaro Pisacane, responsabile di Giesse Belluno Solo grazie alle buone protezioni adottate per la guida in moto e al fatto che viaggiava a velocità ridotta ha potuto scongiurare conseguenze ancor più drammatiche, ma c'è mancato poco che subisse lesioni irreparabili alle vertebre». Cristian Bonifacio riuscì a riprendersi, ma «da quel giorno non ha più potuto svolgere molte delle attività che amava fare, comprese diverse mansioni relative alla propria attività commerciale di famiglia». Per Giesse la caduta si poteva evitare: «Sarebbe bastato segnalare il pericolo e far intervenire le autorità per scongiurare l'incidente. Purtroppo i vigili del fuoco sono stati avvisati 20 ore dopo lo sversamento e ciò ha impedito che quel tratto fosse rimesso in sicurezza per gli utenti della strada, soprattutto quelli su due ruote». La vicenda, ora, si è spostata nelle aule di tribunale. Il 22 febbraio si discuterà il rito abbreviato che permette alla difesa di saltare la fase di dibattimento, ridurre i tempi e, in caso di condanna, ottenere lo sconto di un terzo della pena e di metà delle contravvenzioni. L'avvocato Saracco ha chiesto la variante dei rito abbreviato condizionato per l'ammissione di tre documenti. Il legale di parte civile si è opposto, ma il giudice ha accettato e rinviato il processo per la discussione. (D.P.)
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