Safilo ha chiuso il 2019 con vendite nette delle attività in continuità per 939 milioni di euro, in crescita del 3,1% rispetto al 2018 (+0,9% a cambi costanti) anche se in calo del 2,5% rispetto ai ricavi contabili, che lo scorso anno sono stati di 963 milioni. I ricavi wholesale, si legge nella nota che annuncia i risultati preliminari, sono aumentati del 5,2% a cambi correnti e del 2,8% a cambi costanti, confermando le aspettative formulate lo scorso 10 dicembre. Nel quarto trimestre, le vendite nette preliminari delle attività in continuità sono scese del 2,8% a 230,4 milioni (-4,3% a cambi costanti), principalmente a causa del previsto rallentamento in Europa del business relativo all'accordo di produzione con Kering, rinnovato fino alla fine del 2023.
Luci e ombre che si riflettono sullo stato di crisi del Gruppo in procinto di perdere due grossi marchi come Dior e Fendi, tanto da aver annunciato, senza alcuna intenzione di retrocedere, di mandare a casa 700 persone di cui 400 solo a Longarone, sito che viene considerato ancora di punta dal Gruppo ma dopo un ridimensionamento. I sindacati sono però decisi a non mollare; chiedono un confronto che porti ad una revisione del Piano industriale 2021-2024.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Luci e ombre che si riflettono sullo stato di crisi del Gruppo in procinto di perdere due grossi marchi come Dior e Fendi, tanto da aver annunciato, senza alcuna intenzione di retrocedere, di mandare a casa 700 persone di cui 400 solo a Longarone, sito che viene considerato ancora di punta dal Gruppo ma dopo un ridimensionamento. I sindacati sono però decisi a non mollare; chiedono un confronto che porti ad una revisione del Piano industriale 2021-2024.
