IL CASO
BELLUNO Insinuarono che il perito nominata dal giudice avesse un'amicizia con una persona, che era parte in causa nel processo. Una vicenda paradossale quella che si sta ricostruendo in aula, in Tribunale a Belluno, e che vede alla sbarra Teddy Zandomenego, 54enne, Sergio Tres, 53enne e Erica Rossa, 46enne. Sono chiamati a rispondere di falsa testimonianza e di diffamazione e sono tutti difesi dall'avvocato Davide Fent di Feltre. La parte offesa invece, la tecnica grafologa veneziana Milena Bellato, che è costituita parte civile nel processo, con l'avvocato Damiano Beda. «Io dopo quei fatti - ha detto ieri la teste Bellato - non ho più lavorato per il Tribunale di Belluno, dal 2016 a oggi non ho più avuto incarichi. Ho avuto un danno enorme, se pensiamo che il mio fatturato dopo quegli episodi si è praticamente azzerato. Il mio lavoro si basa sulla fiducia e sul passaparola tra i vari magistrati che si trovano bene a lavorare con me. Ovviamente se si mette in dubbio la mia imparzialità è evidente che non lavoro più». La donna ha precisato questo danno, dopo le domande della difesa, che hanno parlato di «richiesta danni esorbitante».
La vicenda risale al 27 maggio 2016 quando si stava celebrando il processo per la questione del testamento olografo di Corrado Gasperin, morto a Lentiai il 29 gennaio 2010. Enzo Carlin, 73enne di Lentiai, erede legittimo del cugino deceduto intraprese una battaglia di 8 anni, affiancato dall'avvocato Luca Dalle Mule contro Dora Tres. Quel giorno nell'atrio del Tribunale arrivò il perito Bellato, ctu, che avrebbe dovuto deporre e salutò il Carlin. In aula i testi lo riferirono, dicendo addirittura che la donna-perito sarebbe stata avvistata a Pez fuori dall'asilo dove c'era la Carlin. «Nego di essere mai andata all'asilo - ha detto ieri in aula la Bellato - e quel girono ci fu un saluto di pochi minuti: normali convenevoli che si fanno in queste circostanze».
Il processo continua il 25 febbraio con altri testimoni di accusa e parte civile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA BELLUNO Insinuarono che il perito nominata dal giudice avesse un'amicizia con una persona, che era parte in causa nel processo. Una vicenda paradossale quella che si sta ricostruendo in aula, in Tribunale a Belluno, e che vede alla sbarra Teddy Zandomenego, 54enne, Sergio Tres, 53enne e Erica Rossa, 46enne. Sono chiamati a rispondere di falsa testimonianza e di diffamazione e sono tutti difesi dall'avvocato Davide Fent di Feltre. La parte offesa invece, la tecnica grafologa veneziana Milena Bellato, che è costituita parte civile nel processo, con l'avvocato Damiano Beda. «Io dopo quei fatti - ha detto ieri la teste Bellato - non ho più lavorato per il Tribunale di Belluno, dal 2016 a oggi non ho più avuto incarichi. Ho avuto un danno enorme, se pensiamo che il mio fatturato dopo quegli episodi si è praticamente azzerato. Il mio lavoro si basa sulla fiducia e sul passaparola tra i vari magistrati che si trovano bene a lavorare con me. Ovviamente se si mette in dubbio la mia imparzialità è evidente che non lavoro più». La donna ha precisato questo danno, dopo le domande della difesa, che hanno parlato di «richiesta danni esorbitante».
La vicenda risale al 27 maggio 2016 quando si stava celebrando il processo per la questione del testamento olografo di Corrado Gasperin, morto a Lentiai il 29 gennaio 2010. Enzo Carlin, 73enne di Lentiai, erede legittimo del cugino deceduto intraprese una battaglia di 8 anni, affiancato dall'avvocato Luca Dalle Mule contro Dora Tres. Quel giorno nell'atrio del Tribunale arrivò il perito Bellato, ctu, che avrebbe dovuto deporre e salutò il Carlin. In aula i testi lo riferirono, dicendo addirittura che la donna-perito sarebbe stata avvistata a Pez fuori dall'asilo dove c'era la Carlin. «Nego di essere mai andata all'asilo - ha detto ieri in aula la Bellato - e quel girono ci fu un saluto di pochi minuti: normali convenevoli che si fanno in queste circostanze».
Il processo continua il 25 febbraio con altri testimoni di accusa e parte civile.
