Nonna kosovara infetta: ora positiva anche la nipote

Lunedì 13 Luglio 2020
L'EPIDEMIA
BELLUNO La buona notizia è che i casi attualmente infetti si assestano sulla ventina, ormai da giorni. Quella brutta però è che continuano a registrarsi nuovi positivi, in particolare d'importazione ovvero persone che rientrano dall'estero. «Le ultime 24 ore -spiegava ieri l'Usl in una nota - hanno messo in evidenza un'unica nuova positività Covid nell'ambito del piccolo focolaio epidemico derivante dall'arrivo in Italia da un'anziana kosovara, con conseguente contagio in ambito familiare. Questo focolaio conta, quindi, ad oggi 3 casi tutti gestiti in ambito ospedaliero, in parte per il quadro clinico dei casi stessi, in parte per garantire massime condizioni di isolamento».
I FOCOLAI
La nonna 77enne era arrivata in Italia con un volo da Pristina ed era atterrata a Verona domenica 5 luglio scorsa. Da lì era venuta a Belluno, in una frazione dove vive col figlio e altri famigliari. Martedì pomeriggio la corsa all'ospedale. La donna presentava difficoltà respiratori e dopo poco il tampone ha dato il responso: positiva al coronavirus. La 77enne è attualmente ricoverata in Malattie infettive al San Martino di Belluno. Nel frattempo i controlli della Usl hanno evidenziato che anche il figlio 44enne era positivo e ora anche la nipote 19enne. Al momento gli altri 7 componenti della famiglia restano negativi. Va meglio sul fronte dell'altro focolaio, quello che si era acceso con l'arrivo di una badante moldava positiva. «Parallelamente -spiegano dall'Usl - si registrata la progressiva uscita dalla condizione di isolamento di varie persone interessate dal focolaio feltrino iniziato qualche settimana fa».
IL BOLLETTINO
Azienda Zero ieri alle 17 comunicava nel suo quotidiano bollettino che i casi positivi in provincia dall'inizio dell'emergenza sono 1201, 21 quelli attualmente infetti. Le persone in isolamento sono 176. Due i pazienti ricoverati. Restano a quota 113 i decessi dall'inizio della emergenza e salgono a 1067 i guariti.
I CONTROLLI
«Continua con grande impegno da parte del Dipartimento di Prevenzione -spiegano dall'Usl - la gestione dei soggetti in arrivo da paesi extra UE, con applicazione agli stessi della quarantena prescritta. Analogo provvedimento viene applicato ad alcune persone con sintomatologia sospetta in attesa di acquisire per esse dell'esito del tampone». Sono ormai una decina le segnalazioni alla Procura di persone che rientrate in Italia da paesi extra Ue non avevano segnalato la loro presenza al Dipartimento di prevenzione e non avevano fatto il periodo di isolamento previsto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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