NEI COMUNI
BELLUNO I sindaci ora sono più ricchi. È stato approvato

Martedì 3 Dicembre 2019
NEI COMUNI BELLUNO I sindaci ora sono più ricchi. È stato approvato
NEI COMUNI
BELLUNO I sindaci ora sono più ricchi. È stato approvato all'unanimità, dalla Commissione Finanze della Camera, l'emendamento che aumenta l'indennità per i sindaci dei comuni fino a 3mila abitanti. Ad oggi, ai primi cittadini dei comuni con meno di mille abitanti venivano riconosciuti 1.291 euro lordi al mese, mentre ai sindaci dei paesi tra i 1000 e i 3000 cittadini andavano 1450 euro lordi mensili: «Ora viene creata un'unica fascia, fino a 3000 abitanti, che prevede per tutti un'indennità pari all'85% di quella assegnata ai sindaci dei comuni fino a 5000 abitanti», spiega il sindaco e onorevole Luca De Carlo. «In pratica, a tutti i sindaci dei piccoli comuni saranno assegnati 1850 euro lordi al mese, pari a circa 1400 euro netti». De Carlo accoglie con soddisfazione la novità, «un primo segnale, anche se tardivo, nei confronti di chi tutti i giorni ci mette la faccia, si assume la responsabilità di una comunità e magari deve anche scontrarsi con i leoni da tastiera, pronti a insultare e criticare, ma mai a mettersi in gioco». L'emendamento è stato presentato dal Partito democratico a sostegno dei primi cittadini e inserito nella redazione del decreto fiscale. Il deputato del Pd, Roger De Menech: «Non era più possibile chiedere a un amministratore di dedicare tutto il tempo disponibile alla propria comunità per 800 euro al mese». In sintesi, vengono accorpate le due fasce di indennità previste per i sindaci dei comuni fino a 1.000 e da 1.001 a 3.000 abitanti assegnando loro un'indennità netta di 1.437,35 euro al mese. Per concorrere alla copertura dei maggiori costi il Ministero dell'Interno istituirà un fondo di 10 milioni di euro l'anno a partire dal 2020. Grazie allo stesso emendamento del Pd, torneranno a prendere un'indennità anche i presidenti di Provincia, a cui era stata tolta nell'ambito della riforma del 2014. L'indennità sarà pari a quella prevista per il sindaco del Comune capoluogo, ma non sarà in ogni caso cumulabile con quella di sindaco.
I SINDACI
Nino Deon, sindaco di Rivamonte, amministra 617 abitanti: «Una disposizione, sollecitata da Anci e Uncem giusta: il tempo che si dedica ad un comune è sempre tanto, soprattutto se si abita in montagna». Giocondo Dalle Feste, è sindaco di 580 persone di Gosaldo: «Questo aumento potrebbe aiutare a risolvere anche il problema del ricambio generazionale, con il 34% degli iscritti all'Aire, da noi per scongiurare il commissariamento serve che si presentino due liste e non sempre si riesce a organizzarle». Da Colle Santa Lucia, meno di 400 abitanti, parla Paolo Frena, che è anche dipendente comunale, e quindi percepisce il 50% dell'indennità: «Spesso si lavora quasi a livello volontaristico, per 400 euro al mese. Ora, poi che siamo anche soggetti attuatori, dopo Vaia, il tempo libero si passa in Comune». Il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro: «Credo che sia un atto doveroso, una toppa in un sistema che ancora non funzionano. Le responsabilità dei piccoli comuni sono le stesse dei grandi comuni: elevatissime», aggiungendo poi che «chi fa il sindaco ci rimette a livello contributivo e quindi pensionistico».
Federica Fant
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