LA PROTESTA
BELLUNO Sindaci sul piede di guerra ed è durissimo l'attacco

Sabato 4 Gennaio 2020
LA PROTESTA
BELLUNO Sindaci sul piede di guerra ed è durissimo l'attacco di Luca De Carlo, primo cittadino di Calalzo e deputato di Fratelli d'Italia, sul taglio al fondo di solidarietà per i comuni, che per i soli municipi della provincia di Belluno vede una riduzione di oltre un milione di euro. Assicura: «Un tradimento del Governo nei confronti dei comuni, con l'Anci che si è resa complice di questo agguato. Con questi tagli si contribuisce a fomentare la guerra tra poveri, senza redistribuire le risorse e, anzi, con l'aggravante che sono le realtà virtuose a essere penalizzate da questo meccanismo».
I TAGLI
La nuova normativa sul fondo evidenzia che i comuni del Veneto, complessivamente, subiranno una riduzione del fondo pari a 7.782.958,70 euro, in pratica 418 Comuni su 563 presentano un saldo negativo rispetto al 2019. «Ci saremmo aspettati invece - sbotta il deputato De Carlo, che è anche sindaco di Calalzo - un riconoscimento per quelle realtà che, nonostante le difficoltà in cui versano per colpa dello Stato, riescono a funzionare al meglio e ad essere un esempio di virtuosità. Così invece non è accaduto. Oggi ne abbiamo le scatole piene: lo dico da deputato e da sindaco, ormai stufo di assistere a questo stillicidio sulla pelle dei nostri cittadini». La questione è stata al centro del dibattito dell'ultimo consiglio comunale a San Vito di Cadore, amministrazione che da tempo denuncia la perdita di risorse importanti, con oltre 20mila euro di riduzione rispetto al 2019. Soldi che andrebbero invece a migliorare i servizi offerti ai cittadini mentre, per dirla come l'assessore Matteo De Monte «il danno che lo Stato ci sta facendo è incalcolabile e restiamo sotto lo scacco di una burocrazia borbonica e di un accentramento che fa pagare ai comuni virtuosi colpe di altri».
L'ATTACCO
E De Carlo attacca il Governo: «Recuperi le risorse eliminando il reddito di cittadinanza per darlo agli enti meritevoli, altrimenti non saremo più in grado di erogare servizi». E c'è la ramanzina anche per l'Anci, l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, realtà dalla quale Calalzo è uscito nel 2016. De Carlo: «Dovrebbe essere il sindacato dei sindaci, invece è solo uno strumento dei governi di centrosinistra per farci accettare ciò che non vogliamo. Come sindaco, non posso sentirmi rappresentato da uno strumento di tutela del governo e non degli enti locali». Feltre avrà una riduzione di circa 15.000 euro rispetto al 2019, Belluno quasi 200 mila, mentre Cortina deve dire addio ad oltre 11 di milioni di euro. Protesta Alberto Vettoretto, capogruppo Liga Veneta Lega Nord a Feltre: «La legge di bilancio e il decreto fiscale hanno messo in evidenza ancora una volta come la gestione delle risorse da parte dello Stato centrale non riesca a premiare chi ha i conti in ordine. La via maestra per evitare queste distorsioni è l'autonomia, in modo che le risorse siano gestite nei nostri territori e come dimostrano i sindaci del Veneto ogni giorno, questo avverrebbe in modo virtuoso ed efficiente. Mi auguro che i sindaco di Feltre e di Belluno si facciano portavoce del malcontento generale: facciamo sentire la loro voce perché si tratta di risorse che potevano essere spese a favore dei cittadini e che al momento non ci sono più». De Carlo rintuzza: «Siamo pronti a fare fronte comune per sconfiggere la demagogia di questo Governo».
Giuditta Bolzonello
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