COMUNE
BELLUNO «Siamo ormai in campagna elettorale, tanto è vero che

Martedì 2 Giugno 2020
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BELLUNO «Siamo ormai in campagna elettorale, tanto è vero che anche l'atteggiamento della Regione Veneto nei nostri confronti è cambiato in questi giorni. Detto questo, sul Nevegal stiamo andando avanti. Amministrare non è così semplice come criticare».
Jacopo Massaro, sindaco di Belluno, dà la sua versione sulla dibattuta questione degli impianti del Nevegal, e più in generale sul potenziamento turistico del colle, argomento sul quale la minoranza consigliare, ma anche «tanti scienziati» foresti come li apostrofa Massaro, stanno giocando al ribasso, accusandolo di immobilismo se non addirittura di menefreghismo. Sotto tiro soprattutto gli impianti di risalita, con la seggiovia in testa, che l'attuale proprietaria privata, l'Alpe del Nevegàl, vuole dismettere, pronta a cederli anche gratuitamente al Comune.
C'è un clima di forte tensione attorno al tema.
«Chiarito che nessuno ha perso tempo in questi mesi, come invece si è ripetutamente detto, in segno di piena disponibilità dico che siamo pronti a firmare un accordo di programma che preveda il nostro impegno, così come può fare anche la Regione, ad erogare le somme necessarie appena il Comune sarà diventato proprietario degli impianti. I nostri atti deliberativi sono già pronti».
Vi accusano di aver perso mesi preziosi per la presa in carico degli impianti.
«Con l'Alpe è ogni anno così, alla fine poi la quadra si è sempre trovata. Confidiamo possa essere così anche quest'anno, altrimenti andremo avanti lo stesso. Il Nevegal, a dispetto di tutto, è già pieno di gente. E chi dice che è tutto chiuso rende un cattivo servizio, perché il sistema Nevegal è aperto all'80% con le sue piste da mountain bike e suoi sentieri. A differenza di altre realtà abbiamo già portato via l'80% degli schianti di Vaia che ci hanno fruttato 500mila euro di cui 380 già incassati e disponibili per il Nevegal».
Sì, ma il tempo perso?
«Un po' di ritardo c'è stato, dovuto al fatto che l'Alpe doveva fornici i dati di bilancio per stilare la relazione di sostenibilità economica senza la quale il Comune, per legge, non può procedere. Da ottobre ci siamo scritti e riscritti, poi il 24 marzo scorso, tra l'altro in piena emergenza Covid, ci ha chiesto che la clausola di riservatezza sui dati che ci avrebbe fornito che però un ente pubblico non può garantire, perché esiste il diritto di accesso agli atti. Così si è concordato di passarli direttamente al professionista che stiamo individuando in questi giorni. Sono giunte sei domande che sono in valutazione. Stia procedendo speditamente. Poi passeremo al bando per il quale metteremo fino a 500mila euro».
Quindi avete scartato l'idea di creare una società mista pubblico-privata?
«L'idea è stata scartata dopo il no della Regione all'ingresso in società che sarebbe stata a prevalente capitale privato. La Regione ha specificato di voler mettere soldi solo se gli impianti sono totalmente pubblici, cosa che non è conveniente per i cittadini di Belluno. Allora abbiamo pensato alla concessione. Ovviamente questo passaggio si baserà sulla relazione tecnico-economica che dovrà essere redatta dal professionista che andremo ad incaricare in questi giorni».
L'Unifarco si è fatta avanti per acquisire gli impianti.
«Un'eccellente notizia sapere che ci sia una cordata bellunese pronta ad intervenire, tra l'altro senza scopo di lucro. Poi bisognerà poi vedere chi vincerà la gara nel caso vi fossero altri partecipanti».
Le stazioni sciistiche di bassa montagna sono quasi tutte in crisi.
«Vero, alcune hanno anche chiuso. Difficile quindi una gestione totalmente privata. Noi, a differenza di altri Comuni, non possiamo nemmeno contare sui Fondi di confine. Non possiamo nemmeno aiutare il privato, come prevedono le norme, le stesse che dicono che il Comune non può fare l'imprenditore. Ricordiamo il fallimento della Nis, con un buco di 3,2 milioni. La sentenza del 2013 disse chiaramente che solo il privato può gestire queste strutture. E non possiamo nemmeno esporre la Sportivamente Belluno allo stesso destino. Siamo già nell'occhio della Corte di Conti».
Dicono che le abbia ormai la testa alle elezioni regionali?
«Gamba ha fatto tante previsioni anche in passato, ma non ne ha azzeccata una. Io sono qui, al lavoro. E trovo vergognoso che ci sia gente che nel gestire l'emergenza fa anche campagna elettorale».
Lauredana Marsiglia
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