Al lago del Mis suonano le sirene

Lunedì 18 Novembre 2019
SOSPIROLO
Ogni sei mesi, la popolazione della Valbelluna è solita sentire quelle potenti sirene emettere il loro lugubre suono. Sono le sirene che avvertono delle periodiche prove di allarme eseguite dall'Enel a monte della diga di Santa Giuliana, sul torrente Mis. Stavolta, però, le sirene hanno suonato sul serio, intorno alle 16, e la gente si è allarmata non poco come testimoniano tanti commenti sui social (qualcuno ammette di aver abbandonato la propria abitazione). Nel piano dei rischi di calamità, messo a punto negli anni scorsi dalla comunità montana Valbelluna, la diga di Santa Giuliana, col lago del Mis, rappresenta il potenziale pericolo più grave per i paesi che si trovano a sud di Sedico e Sospirolo. In caso di calamità, potrebbe ripetersi qualcosa di simile a quanto si era verificato con il Vajont. Non si trattava evidentemente, ieri pomeriggio, di operazioni di routine. A tranquillizzare i sospirolesi, anzitutto, visto che il sindaco Mario De Bon si trovava momentaneamente fuori comune, ci ha pensato Rudy Vallet, vicesindaco, che si è recato personalmente in valle del Mis. «Non si trattava di nessun particolare allarme. Il lago in realtà era ancora quattro metri sotto il livello di massima». «Immagino ha spiegato poco dopo lo stesso De Bon che l'Enel abbia iniziato ad aprire la diga per scaricare le acque del lago. L'accordo che avevamo preso con Enel era che le operazioni avvenissero piano piano». Enel, insomma, avrebbe suonato le sirene per avvisare che vi sarebbero stati dei rilasci dalla diga che avrebbero potuto far innalzare abnormemente, a valle, le acque del Mis e poi del Cordevole. Come previsto, insomma, dal piano di protezione civile approvato un anno e mezzo fa dal consiglio comunale. La diga non era stata inserita nel precedente piano. Nel nuovo piano approvato un anno e mezzo fa, si è fatto riferimento operativamente al piano messo a punto dall'Enel.
Egidio Pasuch
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