Quello che non sapete di Lorenzo Fontana, il veronese ultrà cattolico e le 50 Ave Maria al giorno

Sabato 15 Ottobre 2022 di Alda Vanzan
Lorenzo Fontana
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Ecco il ritratto di Lorenzo Fontana, eletto ieri presidente della Camera.

Quando diceva che «le famiglie gay non esistono» e che «la famiglia naturale è sotto attacco», non era tattica. Fontana ci crede sul serio. Ultracattolico (recita cinquanta Ave Maria al giorno, sui profili social pubblica spesso la foto del santo del giorno), ultraconservatore, tradizionalista, contro l'aborto («La prima causa di femminicidio nel mondo»), un passato da filo Putin («È il riferimento per chi crede in un modello identitario di società», ma lo diceva prima della guerra in Ucraina), il nuovo presidente della Camera dei deputati, terza carica dello Stato, alla sua elezione ieri mattina a Montecitorio è stato accolto dall'ovazione del centrodestra e da uno striscione esibito da tre esponenti del centrosinistra, due dei quali suoi corregionali (la trevigiana Rachele Scarpa e il padovano Alessandro Zan): No a un presidente omofobo pro Putin.


Ecco chi è Lorenzo Fontana


Veronese, classe 1980, tre lauree (la prima in Scienze Politiche a Padova, poi in Storia all'Università Europea e in Filosofia alla Pontificia San Tommaso d'Aquino Angelicum, con il dichiarato proposito di prenderne una quarta), iscritto all'Ordine dei giornalisti come pubblicista, scrittore (La culla vuota della civiltà. All'origine della crisi, con Ettore Gotti Tedeschi), grande tifoso dell'Hellas, Fontana è il leghista che non ama volantinare ai mercati (nella sua terra dicono di non averlo visto poi tanto in questa campagna elettorale, il seggio del resto era garantito, un blindatissimo collegio uninominale), ma che non ha saltato un gradino: consigliere di circoscrizione, consigliere comunale, assessore, vicesindaco. Nel 2008 tentato invano di essere eletto al Parlamento, ce la fa l'anno dopo alle Europee. È confermato a Bruxelles anche nel 2014 grazie a Flavio Tosi che, votatissimo (99.567 preferenze, giusto per capire Matteo Salvini ne aveva prese 108.838), rinuncia allo scranno per continuare a fare il sindaco di Verona. La liaison politica tra i due però è agli sgoccioli: quando nel 2015 Matteo Salvini annuncia la decadenza di Tosi da segretario regionale della Liga veneta e da militante, di fatto cacciandolo dal partito, Fontana non lo segue nell'avventura di Fare!.

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Il legame con Matteo Salvini


Entrambi europarlamentari, Fontana e Salvini condividono l'appartamento a Bruxelles. È Fontana a contribuire a creare il legame tra il segretario leghista e Marine Le Pen. Ed è sempre lui tra i promotori del progetto salviniano, finora fallito, volto alla creazione di un maxi-gruppo di centrodestra in Europa, che vada dai Popolari ai Conservatori, passando per Viktor Orban. Adesso sui social circola un suo video del 2016 in cui salutava gli amici di Alba Dorata, il movimento di estrema destra greco, di ispirazione fascista, nel 2020 dichiarato dal Tribunale di Atene come una «organizzazione criminale».


La carriera nel partito


Nel 2016 Salvini lo nomina vicesegretario federale della Lega. Tre anni dopo, 2019, gli affida il partito veneto: il segretario Gianantonio Da Re è diventato eurodeputato, le due cariche sono incompatibili, scatta il commissariamento. Fontana nel frattempo lascia Bruxelles per Roma, eletto nel 2018 alla Camera dei deputati di cui diventa vicepresidente, anche se per appena due mesi: il 1° giugno 2018 viene nominato ministro per la Famiglia nel governo giallo-verde di Giuseppe Conte. L'anno dopo, il 10 luglio, cambio del dicastero: Affari Europei.
Il 2019 è l'anno del contestatissimo Congresso della Famiglia a Verona, quello cui la presidenza del Consiglio dei ministri decide di togliere il patrocinio. Anche il governatore del Veneto Luca Zaia ne prende le distanze: «Chi ha intenzione di fare del Congresso mondiale delle Famiglie che si svolgerà a Verona un simposio dell'omofobia avrà la mia totale condanna». Fontana mantiene invece il logo del proprio ministero, ma si rammarica: «Il fatto che mi abbiano raddoppiato la scorta nella mia città mi fa soffrire. Ma tante persone in questi nove mesi hanno sofferto: mia moglie è stata trattata male al lavoro, alcuni miei parenti sono stati offesi, la mia bambina di tre anni è stata discriminata in un asilo perché è la figlia del ministro Fontana. Vedete, la battaglia è dura».


Le citazioni


Nel suo discorso di insediamento il neo presidente della Camera cita il Papa, San Tommaso d'Aquino e il beato Carlo Acutis («Sei nato originale, non vivere da fotocopia»). saluta Sergio Mattarella, «perno della nostra nazione e fondamentale garante della nostra Costituzione». Ringrazia Umberto Bossi: «Senza di lui non avrei mai iniziato la mia attività politica». Ed esalta le diversità del Paese: «L'interesse dell'Italia è sublimare le diversità».


La vita privata di Fontana


Considerato il nuovo ideologo della Lega, Fontana è ambizioso, permaloso quanto basta, dicono anche un po' timido. Fu il giorno in cui venne ordinata una evacuazione dal palazzo del Parlamento Europeo che conobbe la napoletana Emilia Caputo, la sua futura sposa. Gli amici ricordano che erano tutti in place du Luxembourg in attesa di capire quando poter rientrare in ufficio e che fu lei ad attaccare bottone. Si sono sposati con doppio rito, canonico e tridentino, quello in latino secondo la tradizione stabilita al Concilio di Trento del 1570 e in vigore fino al Concilio Vaticano II. Moglie e la figlia Angelica ieri erano a Montecitorio. Ma, al contrario di Salvini, che peraltro è stato loro testimone di nozze, i Fontana's non postano foto di famiglia sui social.
 

Ultimo aggiornamento: 17:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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