VENEZIA - Il Veneto è la regione con il maggior numero di vincoli posti dalle Soprintendenze: 1.148, ha ricordato il governatore Luca Zaia, sottolineando che la regione che invece è al secondo posto è appena a quota 400. Ma i vincoli non possono essere un limite: «Abbiamo il dovere di tutelare il paesaggio e i suoi beni - ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano - ma anche il dovere di agire e cioè garantire la modernizzazione del paese.
COS'È
Il protocollo è un aggiornamento del documento siglato nel luglio 2009 tra la Regione e l'allora ministero per i Beni e le attività culturali. L'intesa di 13 anni fa ha portato alla ricognizione della quasi totalità dei beni paesaggistici presenti sul territorio regionale, oltre 1100 aree ed immobili dichiarati di notevole interesse pubblico. Notevole il lavoro svolto dal Comitato Tecnico per il Paesaggio (CTP) costituito all'epoca: più della metà del territorio regionale risulta coperto da vincolo, con la conseguenza che la pressoché totalità dei Comuni del Veneto è direttamente interessata alla tutela paesaggistica. L'aggiornamento del protocollo di intesa si è reso necessario stante l'approvazione nel 2020 da parte del consiglio regionale del Veneto del Ptrc (Piano territoriale regionale di coordinamento). Il cronoprogramma prevede di procedere per step: il primo stralcio entro due anni per arrivare al riconoscimento degli ambiti di paesaggio, a seguire il secondo stralcio con l'elaborazione del Piano paesaggistico regionale d'ambito Arco costiero Adriatico Laguna di Venezia e Delta del Po.
I COMMENTI
«È l'avvio di un percorso di lavoro e di un nuovo approccio per la difesa e valorizzazione del territorio e delle professionalità che se ne occupano - ha detto Zaia -. Siamo la Regione con il più alto numero di vincoli in Italia e questo perché c'è molta sostanza da preservare, ma è il momento di fare ordine, con un approccio accademico e istituzionale che porterà tutti, amministratori e cittadini, a sapere con precisione cosa si può e cosa non si può fare». «Per questa Regione ha detto Sangiuliano ho una passione sincera, perché il Veneto è strategico nel sistema nazionale della cultura. È centrale per il sistema Paese, non solo per il Pil e l'economia. In questo caso tuteliamo il suo paesaggio e la sua cultura. Abbiamo il dovere di agire per modernizzare, nella consapevolezza che la cultura, ben lungi dall'essere avulsa dall'economia, è una seria produttrice di Pil. Con questa collaborazione andiamo ad armonizzare, e quindi difendere e valorizzare al contempo, un patrimonio immenso».
IN CANTIERE
Alla firma del protocollo, a Palazzo Balbi, erano presenti anche i soprintendenti veneti. Prima dell'incontro pubblico, il ministro e il governatore hanno avuto uno scambio di riflessioni a porte chiuse. «Abbiamo buttato giù una decina di idee su cui lavorare», ha detto Sangiuliano promettendo che tornerà «altre volte» a Venezia e in Veneto a vedere «musei e scavi». Al ministro il governatore ha fatto omaggio di una leone in vetro di Murano e di una bandiera del Veneto. Alda Vanzan