COMELICO SUPERIORE
L'accusa di inerzia della Regione sulla mancata approvazione

Venerdì 3 Gennaio 2020
COMELICO SUPERIORE L'accusa di inerzia della Regione sulla mancata approvazione
COMELICO SUPERIORE
L'accusa di inerzia della Regione sulla mancata approvazione del Piano paesistico, formulata dalla Fondazione Montagna Europa Arnaldo Colleselli, ha fatto fare un «salto sulla sedia» all'assessore regionale Gianpaolo Bottacin.
«Sì, un salto sulla sedia - afferma il politico - perché o una fondazione così importante non è a conoscenza di quanto la Regione stia facendo, e ciò sarebbe grave, oppure si tratta di pura strumentalizzazione politica e ciò sarebbe ancora più grave».
In un comunicato, Bottacin ripercorre l'attività regionale nel settore della pianificazione, addebitando le colpe dei vincoli alla Soprintendenza e al Ministero dei Beni ambientali e culturali.
«La Regione - dice l'assessore - stava realizzando il piano paesistico proprio insieme alle soprintendenze, quando, all'improvviso e senza alcun preavviso, con una azione unilaterale e immotivata, il Ministero dei Beni Culturali ha imposto d'imperio i vincoli che conosciamo. Questo mettendo in atto un'azione che, fra l'altro, lede le competenze della Regione, tanto che la Regione ricorrerà anche alla Corte Costituzionale oltre che al Tar».
Poi Bottacin chiama in causa il Governo per la mancata approvazione dell'autonomia richiesta dal Veneto. «Relativamente all'autonomia la Regione sta combattendo insieme alla Provincia di Belluno una battaglia che vede uno Stato assolutamente sordo di fronte alle richieste precisa Bottacin ciò significa che né alla Provincia né alla Regione può essere addebitata alcuna responsabilità in merito al fatto che le soprintendenze dipendano da Roma e non consentano un autogoverno del territorio come accade nelle province autonome di Trento e Bolzano. Nelle richieste di autonomia che abbiamo avanzato, con tanto di legge regionale approvata dal consiglio regionale, c'è anche il trasferimento delle soprintendenze». Tornando alle critiche della Fondazione Colleselli l'assessore richiama a non «fare politica».
«Mi auguro - rimarca -, che non sia strumentalizzazione politica, su un tema che vede Comuni, Unione Montana, Provincia e Regione assolutamente compatti. Piuttosto la fondazione si faccia sentire con chi questi vincoli li ha imposti senza alcun rispetto per gli enti territoriali. E cioè il intervenga sollecitando direttamente il Governo centrale, unico ente che ha competenza in materia».
Intanto in Comelico e Auronzo si stanno raccogliendo firme contro i vincoli decretati dal Ministero dei Beni ambientali e culturali nei locali pubblici e in gazebo improvvisati in qualche piazza, in attesa che partano i ricorsi al Tar, il primo dei quali, come afferma Bottacin, sarà quello della Regione Veneto.
Lucio Eicher Clere
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