Via all’azione contro Volkswagen
«La class action si può fare»

Sabato 18 Giugno 2016 di Raffaele Rosa
Via all’azione contro Volkswagen «La class action si può fare»
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VENEZIA - Parte da Venezia l'azione legale collettiva contro la Volkswagen. Il collegio giudicante della IV sezione civile della Corte d'Appello lagunare ha dato formalmente il via libera ieri alla class action promossa da Altroconsumo contro il colosso automobilistico tedesco che ha mentito ai consumatori sui risultati sulle emissioni di CO2, alterati nei test. La "battaglia giudiziaria" è durata quasi un anno e tre mesi, tra due fasi di giudizio, oltre cento pagine di atti e centinaia di documenti esaminati, due consulenze tecniche di parte, e oltre 20mila consumatori che hanno già manifestato la loro intenzione di aderire all'azione.
 
«Siamo molto soddisfatti, la decisione apre la strada al risarcimento danni per i consumatori - è il commento dell'avvocato Paolo Martinello, presidente di Fondazione Altroconsumo - e spingerà le case automobilistiche a essere più corrette nelle prove su consumi e nella comunicazione sui consumi effettivi». Altroconsumo aveva messo alla prova in laboratorio specializzato due modelli di auto (Panda 1.2 benzina, 51 kw e Golf 1.6 TDI BM, 77KW) confrontando i risultati relativi ai consumi di carburante con i dati dichiarati dalle case automobilistiche. I dati non erano risultati omogenei: i consumi e le emissioni del modello di Panda sono risultati più alti del 18%, quelli del modello di Golf addirittura più del 50%.

Secondo l’associazione, le case automobilistiche avevano creato così false aspettative nei consumatori: una pratica commerciale sulla quale sta indagando l'Autorità Garante della concorrenza e del mercato. Ora il Tribunale di Venezia dovrà stabilire le modalità per rendere nota la decisione e invitare i consumatori ad aderire formalmente all'azione risarcitoria collettiva.

La class action di Altroconsumo su consumi ed emissioni CO2, lanciata nel settembre del 2014, aveva raccolto 9645 pre-adesioni ma venne, in un primo momento, stoppata in primo grado dal tribunale di Venezia. Da qui il ricorso alla Corte d'Appello che ieri ha invece sposato la tesi dell'associazione. nel frattempo era scoppiato lo scandalo mondiale Dieselgate, con prima le contestazioni e poi l’ammissione della casa automobilistica di avere installato su alcuni modelli software che non indicavano con esattezza i quantitativi di sostanze inquinanti emessi.
Moltissime delle decisioni di inammissibilità in primo grado sono state ribaltate dalle Corti d'Appello, non ultima quella sulla class action contro Fiat su materia analoga a quella sottoposta al Tribunale di Venezia contro Volkswagen. Su questo si era basata anche la tesi del ricorso in Appello che ha raggiunto ieri il suo obiettivo. Ora per i consumatori che hanno aderito all'azione legale collettiva si può aprire il capitolo della quantificazione del risarcimento. Quello, sicuramente, più atteso.
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