«Venezia è l'unica città al mondo dove puoi girare con un orologio da 50mila euro senza problemi», il questore sul tema sicurezza

Giovedì 29 Dicembre 2022 di Monica Andolfatto
«Venezia è l'unica città al mondo dove puoi girare con un orologio da 50mila euro senza problemi», il questore Masciopinto
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VENEZIA - Mestre vive le contraddizioni di ogni città metropolitana, Venezia è l'unico posto al mondo dove puoi girare indossando un orologio da 50mila euro senza temere alcunché. Questo, in sintesi, il pensiero del questore Maurizio Masciopinto interpellato sulla questione sicurezza sia effettiva che percepita.
«Sia chiaro - esordisce -, non voglio nascondere i problemi, che ci sono, ma nemmeno cedere al tanto peggio tanto meglio.

Mestre vive un'emergenza per così dire atavica su via Piave che investe tutte le zone adiacenti alle stazioni ferroviarie delle grandi aree metropolitane. Una situazione che ha a che fare con l'evoluzione morfologica, socio-economica, avviata dagli anni Settanta. E quello che in passato era per eccellenza un luogo di scambio commerciale si è trasformato in un luogo di scambio di sostanze stupefacenti con tutta la criminalità connessa allo spaccio. E da anni tutti i soggetti chiamati a intervenire svolgono il proprio compito con attività di natura sociale, repressiva, preventiva, formativa, culturale». Masciopinto va dritto al punto: «Si tratta di attività destinate a non finire mai, bensì a evolversi perché nel momento in cui si trova la strategia più efficace, parlo del mio, sul fronte dei controlli e della repressione, ecco che la delinquenza prima si adatta e poi troverà altri modi per riciclarsi e proseguire. E noi allora saremo pronti per reagire nel modo più appropriato».

AZIONE DETERRENTE

Intanto la strada intrapresa negli ultimi mesi, quella dell'espulsione, sembra premiante. «Questa modalità, adottata d'intesa con Prefettura e Comune - spiega il questore - ha influito in maniera forte come azione deterrente. E la gente lo percepisce, perché ci ringrazia anche quando vado di persona. Ecco, mi sento di dire che la squadra-Stato ha funzionato e funziona. Intendo il prefetto con il Comitato e il tavolo di confronto, il sindaco con la polizia locale, i carabinieri, la Guardia di finanza e pure noi. La risposta ai cittadini è stata data. È finita? No. Come ho già detto si tratta di non abbassare mai la guardia. La situazione è migliorata rispetto a un mese fa. Questo mi sembra un quadro onesto. Ora il pericolo è la migrazione interna di certi personaggi, va assolutamente evitato l'inquinamento di altri territori. Subito dopo le feste - annuncia Masciopinto - abbiamo un momento di studio congiunto per trovare un altro piano di attacco. Ad esempio, so che i vigili urbani avvieranno un monitoraggio pressante su b&b e abitazioni date in locazione e anche la Procura ha attività importanti. Insomma, posso assicurare che la Squadra-stato è pancia a terra».

IN LAGUNA

Spostando lo sguardo in laguna, Masciopinto è assertivo: «Racconterei la sicurezza, non l'insicurezza. Nel raffronto con i centri storici di Roma, Napoli, Milano, ma anche di Londra, Madrid, Parigi, Venezia spicca in positivo perché si può camminare senza alcun patema con il bimbo in braccio e un Audemars Piguet al polso. Non esiste a Miami, non esiste a New York o a Los Angeles. Certo, c'è il fenomeno delle borseggiatrici, ma riguarda tutte le città turistiche, dove arrivano visitatori per lo più stranieri che vengono colpiti in un momento di rilassatezza. Non voglio essere provocatorio, ma pare che ci sia qualcuno che giochi a creare allarmismo».
Masciopinto fa notare che a Venezia non si registrano reati a danni di studenti. Il riferimento va a Ca' Foscari: «Di recente - chiarisce - ho parlato con la rettrice Lippiello, che sta facendo un grandissimo lavoro di internazionalizzazione dell'università. Ecco allora che un inglese o un americano che voglia mandare il figlio o la figlia a studiare all'estero può scegliere Venezia non solo per la qualità dell'offerta formativa, ma pure per la sua sicurezza. E certo non è poco». Le baby-gang? «Nel 2019 quando sono arrivato a Santa Chiara era il problema con la p maiuscola. Dopo pochi mesi non dico che i capi siano diventati dei bravi ragazzi, ma non se ne è più parlato perché ho usato il pugno di ferro con le misure della sorveglianza speciale d'accodo con il Tribunale, provvedimenti severissimi per giovani di 19 anni che hanno l'obbligo di restare a casa dalle 22 alle 6 del mattino. Un fenomeno che affermo con un pizzico di orgoglio di aver stroncato. Poi se ci sono 4 ragazzini che una sera hanno esagerato con il bere e diventano molesti...».
 

Ultimo aggiornamento: 31 Dicembre, 13:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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