Venezia, via le donne sempre incinta arrivano i borseggiatori: «Adesso ci sono gli uomini a rubare cellulari e portafogli»

Mercoledì 16 Novembre 2022 di Tomaso Borzomì
Venezia, via le donne sempre incinta arrivano i borseggiatori: «Adesso ci sono gli uomini a rubare cellulari e portafogli»
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VENEZIA - Il caso delle borseggiatrici a Venezia e i corretti comportamenti da tenere in caso si sia vittima di furto fanno ancora discutere. Al punto che Striscia la notizia lunedì sera ha proposto il terzo servizio in meno di sette giorni sul tema. Nel frattempo però in città le cose sono cambiate e in questi giorni all'opera non ci sono le solite bosniache, ma alcune bande di uomini. A raccontarlo è Damiano Gizzi, presidente dei Cittadini non distratti, un gruppo di una quarantina di persone che quotidianamente si spende per arginare il fenomeno. «I borseggi sono continui, in particolare sono svanite le bosniache perché ci sono bande di uomini che hanno preso il loro posto. Sono bande rivali, quando arrivano gli uomini le donne hanno paura di prenderle, ce l'hanno detto loro stesse, ed è una cosa che succede periodicamente», racconta il presidente. Lo stesso spiega anche quali sono i terreni di battaglia: «Questi borseggiatori sono una decina e si dividono i territori. La mattina sono in stazione e Piazzale Roma, poi vanno a Rialto e San Marco. Anche stamattina ho raccolto altri 4-5 portafogli, se non c'è un contrasto forte, continueremo ad andare avanti così».

La richiesta è la creazione di un tavolo tecnico: «Vorremmo un protocollo d'intesa con le istituzioni, noi siamo disponibili ad essere l'occhio, ma poi serve una presenza forte di agenti sul campo. Abbiamo anche sviluppato un'app, purtroppo tra le tante istituzioni contattate, solo Polizia di Stato e Locale ci hanno risposto». Tornando al tg satirico, l'inviato Moreno Morello ha riportato alcune dichiarazioni ufficiose di magistrati secondo cui il cittadino privato può procedere all'arresto se c'è un furto con violenza sulle cose, in caso di furto con strappo (scippo), o in abitazione, ma invece non può agire se il furto avviene con destrezza (il caso veneziano), a meno che il cittadino non ritenga che il ladro sia ancora in possesso della refurtiva.

Se il ladro invece avesse solo tentato, senza riuscirci, il furto, allora niente da fare. Allo stesso modo, se il borseggiatore si dovesse esser sbarazzato della merce, allora non diventa più possibile intervenire da sé.

Uno spiraglio è offerto dalla pandemia, perché se la persona è travisata (con mascherina o sciarpa) allora l'arresto è consentito. Nel dedalo di ipotesi, Striscia ha mandato in onda cinque borseggiatrici che puntavano lo zaino di un turista nei pressi del museo Correr. Anche in quell'occasione, secondo la trasmissione, è consentito il blocco in autonomia, visto che il furto sarebbe avvenuto in concorso di più di tre persone. Resta però da capire chi possa esser fermato, trattandosi di più di tre ladri, e come una persona possa agire. E nel caso si tratti di uno straniero, diventa ancora più incomprensibile capire l'esatto comportamento da adottare. A riprova, Striscia ha trasmesso diverse immagini di documenti di persone straniere ritrovati all'interno dei vari portafogli svuotati dispersi in giro per Venezia. Torna alla mente quanto accaduto qualche anno fa, quando Mike Veley, l'americano derubato in uno dei suoi ultimi viaggi all'estero, aveva perdonato con una lettera il ladro. Salvo poi, qualche giorno dopo, affermare che in Italia le leggi sono veramente assurde.
 

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