Studente morto durante lo stage, rapporto in Procura e area sotto sequestro. Flash mob dei ragazzi. Le reazioni

Sabato 17 Settembre 2022
Studente morto durante lo stage, rapporto in procura e area sotto sequestro. Flash mob degli studenti. Le reazioni

Le ultime notizie sul caso dello stagista di 18 anni morto durante l'alternanza scuola-lavoro all'interno della Bc Service di Noventa di Piave (Venezia). La vittima, Giuliano De Seta, abitava a Ceggia, la notizia della tragedia ha sconvolto tutti nella cittadina e ha creato sgomento fra i suoi compagni di scuola.

Di seguito le principali novità sulle indagini e le reazioni.

Il rapporto sulla morte dello studente trasmesso in Procura

Sarà trasmesso nelle prossime ore alla Procura di Venezia il rapporto stilato dai carabinieri di San Donà di Piave (Venezia) e dello Spisal sulla morte del diciottenne. Il ragazzo sarebbe stato travolto da una pesante lastra di ferro scivolata da un cavalletto che ha colpito gli arti inferiori.

De Seta è morto all'ospedale dopo essere stato prima soccorso da alcuni operai dello stabilimento e poi dai medici del Suem.

Stage appena iniziato. Area sotto sequestro

Il 18enne, residente a Ceggia (Venezia), frequentava la quinta all'istituto tecnico Da Vinci di Portogruaro e aveva iniziato lo stage secondo il progetto di alternanza scuola-lavoro. Carabinieri e tecnici dello Spisal stanno svolgendo ulteriori accertamenti per fare un quadro di quanto accaduto e sentiranno i vari dipendenti che si trovavano nello stabilimento quando è avvenuta la tragedia. Nel frattempo l'area è stata messa sotto sequestro.

Flash mobo - la protesta degli studenti

La Rete degli Studenti Medi si è data appuntamento sabato 17 settembre alle 11:00 al Ministero dell'Istruzione per un flash mob. La protesta, dopo la morte del giovane a Noventa, si lega alle manifestazioni dello scorso gennaio e dello scorso febbraio per le morti di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, e nasce dalla rabbia, secondo il sindacato studentesco, per una ennesima morte evitabile. «Abbiamo chiesto cose precise a Governo e Ministero la scorsa primavera» spiega Tommaso Biancuzzi della Rete degli Studenti Medi. «Serviva e serve abolire i Pcto e inserire formazione sindacali e alla sicurezza sul lavoro obbligatoria in tutte le scuole. C'è un problema nel nostro Paese di sicurezza nei luoghi del lavoro, non possiamo esporre ragazzi e ragazze a questi pericoli. Il sistema va cambiato, non andiamo a scuola per morire».

Studenti dei movimenti napoletani hanno gridato la loro rabbia e il loro dolore per la morte di Giuliano de Seta, il 18enne deceduto. In occasione dell'iniziativa di Unione popolare con Luigi de Magistris e Pablo Iglesias, gli studenti hanno esposto lo striscione "Ricomincia la scuola, ricominciano i morti. No Alternanza". Un rappresentante del movimenti studenteschi ha preso la parola ricordando le giovani vittime che hanno perso la vita durante l'alternanza scuola-lavoro. «Non possiamo trovare le parole per questa terza vittima - ha detto lo studente - per Giuliano schiacciato da una trave. Nel nostro Paese c'è una media di un morto sul lavoro al giorno ed era prevedibile che accadesse anche agli studenti in azienda. Sappiamo - ha aggiunto - chi sono i responsabili: il PD e il governo Renzi che hanno approvato la riforma della Buona Scuola».

Il cordoglio di Zaia

«Esprimo cordoglio e piena vicinanza alla famiglia del diciottenne stagista di Noventa di Piave». Lo afferma oggi in una nota il Presidente del Veneto, Luca Zaia. «Davanti ad una tragedia gravissima come questa - prosegue Zaia - si fatica a trovare le parole. Non si può morire, infatti, durante uno stage. Deve essere fatta chiarezza fino in fondo sulle dinamiche dell'infortunio in modo che non rimanga il minimo dubbio su quello che è accaduto. So che queste parole non possono restituire la vita a quel povero ragazzo e tantomeno diminuire, in queste ore, l'immenso strazio della sua famiglia, ma sono l'espressione di un dolore sincero che viene dal cuore», conclude.

La scuola del Veneto è in lutto

«La scuola del Veneto è in lutto per la morte durante lo stage scolastico e si stringe forte in un abbraccio con la mamma Antonella, il papà Enzo e il fratellino». Lo rileva la direttrice dell'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, Carmela Palumbo. «Il dolore - aggiunge - pesa come un macigno sui cuori di tutti noi. Giuliano era un ragazzo socievole, sportivo e concreto, interessato a porre le basi delle sue future scelte lavorative già a partire dall'esperienza scolastica. Insomma, un ragazzo unico e - continua - nello stesso tempo simile a tanti bravi studenti della nostra regione che ricercano nella scuola non solo il luogo della formazione e della crescita personale, ma anche dell'orientamento professionale e al lavoro».

«La sua scuola, l'Istituto di Istruzione Superiore "Leonardo Da Vinci" di Portogruaro, - osserva - ha una lunga e consolidata esperienza nel campo dell'alternanza scuola lavoro e dei percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento. Essa pone attenzione alla scelta delle aziende partner del veneziano e presidia con cura tutti gli aspetti formativi dello stage. Quindi, ancora di più c'è sgomento e dolore nella comunità scolastica che si sente colpita nell' identità e tradizione formativa che la connota e la fa apprezzare dalle famiglie e dal territorio. Il mondo della Scuola sente oggi più forte la responsabilità di formare i giovani e di moltiplicare le occasioni educative in materia di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro. Come sappiamo, tristemente, gli infortuni sul lavoro continuano ad accadere nel nostro Paese con una frequenza insopportabile, tre al giorno, e - conclude - in modo ancora più insopportabile quando coinvolgono gli studenti, come Giuliano».

Ministro Pari opportunità e Famiglia chiede più investimenti

«Quello che è accaduto è una tragedia che lascia attoniti e le prime parole devono essere di vicinanza e sostegno alla famiglia, agli amici, a tutta la comunità, alla scuola e agli insegnanti. Dobbiamo garantire più sicurezza nei contesti lavorativi ed educativi, e altrettanto dobbiamo continuare a investire in una scuola che sappia aiutare i giovani a entrare nel mondo del lavoro». Lo ha detto il ministro Pari opportunità e Famiglia, Elena Bonetti, a margine di «Mits Day: diplomati Its e imprese si raccontano», commentando la morte dello studente. 

Frantoianni: «Rabbia e dolore, per una morte assurda e inaccettabile»

«Non si può morire di lavoro. Non si può morire di lavoro a 18 anni durante uno stage scolastico. Dopo Lorenzo a gennaio e Giuseppe a febbraio, ora piangiamo il terzo studente morto in pochi mesi durante un, cosiddetto, percorso formativo. Ma tutto ciò non ha nulla a che vedere con l'educazione e la formazione.» Lo afferma Nicola Fratoianni dell'Alleanza Verdi Sinistra. «Siamo di fronte alle conseguenze di una logica malata - prosegue il leader di SI - che pone la scuola al servizio del mondo del lavoro, con tutto ciò che comporta. E in un Paese dove in media muoiono di lavoro 3 persone ogni giorno, la prossima tragedia è solo questione di tempo. Ô ora di porre fine a questa scia di sangue. Aboliamo - conclude Fratoianni - queste forme di sfruttamento mascherate e restituiamo valore, sicurezza e dignità ai nostri giovani. Non sì può morire di scuola».

Lorenzoni: «Sono pieno di dolore»

«Desidero esprimere la mia vicinanza alla famiglia di Giuliano De Seta. Morire a 18 anni durante uno stage nell'ambito dell'alternanza scuola-lavoro non è giusto. E non è accettabile». Lo afferma in una nota il portavoce dell'opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni. «Mi stringo alla famiglia - prosegue Lorenzoni - augurando loro che possano trovare il modo per superare questo dramma. Dobbiamo adoperarci perché non accada mai più che un giovane che si avvicina al lavoro, o un lavoratore, perdano la vita in circostanze simili. Troppe sono le tragedie occorse quest'anno, e il prezzo pagato è altissimo; per le famiglie e per tutta la nostra società».

Ultimo aggiornamento: 14:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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