San Giuliano, nasce il terminal "fai da te" con servizi di trasporto agli hotel

Sabato 14 Agosto 2021 di Elisio Trevisan
San Giuliano, nasce il terminal "fai da te" con servizi di trasporto agli hotel
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MESTRE - È nata dal nulla, o quasi, una nuova porta di accesso a Venezia per i turisti. I privati hanno anticipato, almeno in parte, i programmi dell'Amministrazione Brugnaro che sta progettando un terminal intermodale, un grande hub, tra punta San Giuliano e i Pili, con parcheggi, mezzi di trasporto acqueo, e servizi di ogni genere. Marive e Alilaguna hanno organizzato un mini hub in punta San Giuliano con i mezzi di trasporto acqueo ma senza tutto il resto: vi convogliano centinaia e centinaia di persone ogni giorno e le trasportano in motoscafo fino alle Fondamente Nove a Venezia.

Il fatto è che il terminal è appunto solo di nome, perché di fatto, a parte la calca dei poveri turisti, non c'è nulla: bagni zero e zero ristorazione, un minimo di assistenza. Persino la strada per arrivare in punta è sempre la stessa: ha più buche e avvallamenti che asfalto, e soprattutto è la strada delle ditte di trasporto e delle altre aziende che operano affacciate sul canal Salso, è quella delle società sportive ed è quella di accesso al Parco di San Giuliano. In quella strada avviene l'interscambio tra grossi camion e i topi da trasporto che riforniscono Venezia del 40% delle merci giornaliere di cui ha bisogno, ed è quindi piena di muletti che scaricano i prodotti dai cassoni dei Tir e li caricano sulle barche. E sempre quella strada è utilizzata, appunto, dagli oltre 2 mila iscritti alle società sportive nautiche, oltre che dai frequentatori del Parco. In acqua la situazione non è migliore perché il traffico lungo il canal Salso e il canale di San Secondo, tra topi da trasporti merci, barche da diporto delle darsene della terraferma e barche a remi e a vela degli sportivi, è sempre più intasato, anche perché, purtroppo, c'è sempre più secca a causa della diga formata dagli archi occlusi del ponte della Libertà.


LA STORIA

Fino al 2019 all'approdo Marive arrivavano i turisti che gli intromettitori piazzati all'incrocio col cavalcavia deviavano a San Giuliano ma ora c'è un'organizzazione in piena regola che ha fatto accordi con agenzie e tour operator e offre il pacchetto completo: trasporto fino a punta San Giuliano col pullman (o arrivo con auto propria), trasporto in barca fino a Venezia, sistemazione in albergo. Così il numero dei turisti è centuplicato. E se devono fare un bisogno vanno dietro un albero o dietro un'auto parcheggiata, non la loro. Oppure pietiscono un bagno alle remiere che, però, a malapena hanno quelli sufficienti per i propri associati, anche perché sono in corso i lavori per costruire la nuova sede del Polo Nautico e di spazio, quindi, ce n'è ancora meno del solito.


I PROGETTI

Più che un terminal turistico che dà accesso ad una delle città più belle del mondo, insomma, punta San Giuliano sembra la periferia degradata di una metropoli, un po' come il Tronchetto di qualche anno fa. E, come il Tronchetto, punta San Giuliano sembra prossima al collasso, anche perché i progetti del Comune per costruire il nuovo terminal di accesso a Venezia diventeranno realtà tra anni, e la stessa riorganizzazione delle ditte di San Giuliano (con la costruzione delle nuove cavane e della nuova viabilità separata da quella dei frequentatori del Parco) è di là da venire. Il mercato, si sa, non aspetta i tempi del pubblico ma il pubblico dovrebbe regolare questi fenomeni. Anche perché con le due linee di navigazione che hanno punta San Giuliano come partenza (un'altra è in funzione il sabato e la domenica per il Lido) stanno sì costituendo un nuovo punto di accesso a Venezia ma solo per i turisti: pur essendo un servizio dato in appalto da Actv, i residenti, e peggio ancora gli abbonati, non trovano posto.
 

Ultimo aggiornamento: 18:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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