San Donà. Gli islamici cercano un nuovo centro: «Il nostro è troppo piccolo, abbiamo trovato il locale giusto»

Martedì 27 Giugno 2023 di Davide De Bortoli
San Donà. Gli islamici cercano un nuovo centro: «Il nostro è troppo piccolo, abbiamo trovato il locale giusto»

SAN DONÀ - «Un centro culturale che possa rappresentare la comunità bengalese a San Donà». La richiesta è già stata presentata al sindaco Alberto Teso che, nei giorni scorsi, ha ricevuto in municipio una delegazione dei gruppi islamici della zona.

E, una delle ipotesi al vaglio, è l’ex negozio di elettronica Rebel in via Crispi, in centro. 

COMUNITÁ IN CRESCITA

La comunità bengalese a San Donà conta circa 450 persone, e da oltre sei anni intende trasferirsi dall’attuale sede in via Don Bosco, diventata troppo piccola. I bengalesi sono alla ricerca di un edificio di circa 300 metri quadrati da adibire a centro culturale, raggiungibile con facilità. Ieri i referenti dell’associazione “I Pacifici” che rappresenta la comunità bengalese, sono andati nell’Ufficio tecnico del Comune per ritirare copia della documentazione che intendono presentare. «È un progetto a cui stiamo lavorando da tempo – confermano da “I Pacifici –. Abbiamo creato un comitato per la ricerca del nuovo Centro composto da una decina di persone del Sandonatese. Intendiamo fare tutto secondo la legge, alla luce del sole. Non si tratterà di un centro religioso, ma culturale. La nostra comunità è abbastanza numerosa, comprese donne e bambini e per potersi riunire serve uno spazio più grande rispetto a quello che abbiamo, dove poter fare qualche festa, ad esempio per i nostri figli che vivono in questa zona, oppure per la fine del Ramadan, oppure ancora per organizzare dei corsi di italiano da parte nostra per i bengalesi che non conoscono la lingua italiana. Nei prossimi giorni presenteremo la documentazione all’ufficio tecnico, in attesa di capire se si potrà allestirlo». 
La comunità si dice anche disposta ad acquistare l’immobile, magari in un momento successivo. «Teso ci ha parlato in modo semplice, gli abbiamo fatto gli auguri per la vittoria alle elezioni - riprendono i bengalesi -. Ci ha detto che aveva già sentito che stavamo cercando un centro culturale, e ci ha detto di fare tutto in regola. Per la nostra comunità, infatti, non c’è mai stato alcun problema». 

L’INCONTRO

«Per quanto concerne il centro culturale i contatti erano iniziati prima della mia elezione – spiega Teso –. Ho chiesto naturalmente che i documenti siano presentati all’Ufficio tecnico che verificherà se sono a posto. Da una parte vigileremo che l’attività svolta sia in regola, dall’altra ho chiesto espressamente ai “Pacifici” di collaborare con le autorità locali, avvisare in modo tempestivo il sindaco e le forze dell’ordine se dovessero insorgere dei problemi di qualsiasi natura». 
Il sindaco ha ricevuto in totale sei persone provenienti da Bangladesh, Marocco e uno dal Ciad, insieme gli hanno regalato una targa raffigurante una mezzaluna. A guidare la delegazione, infatti, era Bouchaib Tanji, presidente associazione “La mezzaluna” di San Stino. Residente a Cinto Caomaggiore, Tanji da parecchi anni si occupa di mantenere i rapporti e dialogare con le varie comunità musulmane del Veneto orientale. «Ci siamo incontrati con Teso anche in rappresentanza di egiziani, macedoni e albanesi – spiega Tanji –. Ci siamo presentati per conoscerci e assicurare di essere pronti a collaborare con la nuova amministrazione comunale. Abbiamo sempre rispettato le leggi italiane, e anche il sindaco Teso ci ha detto di essere disposto a collaborare». 

Ultimo aggiornamento: 07:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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