San Donà. L'ex sala biliardo diventa un centro di cultura islamica: spazio destinato agli incontri di preghiera per i musulmani

Giovedì 7 Marzo 2024 di Davide De Bortoli
L'ex sala biliardo diventa un centro di cultura islamica: spazio destinato agli incontri di preghiera per i musulmani

SAN DONÀ - Un centro islamico in via Monte Popera, al posto dell'ex sala biliardi "Il Cantiere" poi diventata "White club".

Il locale è chiuso da circa nove anni e ora sta per diventare un centro islamico. La conferma arriva dall'associazione musulmana "Arrahma", che attualmente ha sede in via Giorgio La Pira. Una delegazione del gruppo islamico martedì sera ha consegnato al sindaco Alberto Teso un defibrillatore per la città. La nuova sede per gli islamici era circolata già l'estate scorsa, destando una certa preoccupazione tra le imprese della zona del complesso "Design Center" e del vicino parco "Scultura in Architettura". Adalberto Mestre, presidente dell'associazione "Arch+art" di San Donà, lo scorso agosto ha inviato una lettera al Comune con la richiesta di vigilare.

NUOVA SEDE

«Abbiamo acquistato l'ex sala biliardi spiegano dal gruppo "Arrahma" - Dobbiamo fare alcuni lavori di ristrutturazione e il cambio di destinazione d'uso, poi ci sarà il trasferimento, non sappiano di preciso quando. Sarà adibito a centro culturale e ci saranno momenti di preghiera perché questa fa parte della nostra cultura, ma non si tratta di una moschea. Anche in ospedale c'è una stanza del saluto per i defunti, ma questo non significa che l'ospedale sia diventato una moschea». «La nostra comunità comprende da tra le 80 e le 200 persone precisano altri musulmani Di solito 30-40 persone frequentano la nostra sede con punte di massimo 150 persone, non si arriva mai ad essere tutti insieme».

PRECEDENTI

«Non c'è nulla da nascondere precisa una delle donne della delegazione - Faremo un invito pubblico a tutta la comunità di San Donà. È importante che questo messaggio arrivi a tutti coloro che non ci conoscono, vogliamo collaborare con le famiglie italiane». Un invito, dunque, all'insegna della trasparenza. Una giornata di incontro tra cristiani e musulmani è già stata promossa da un'altra associazione islamica, "La pace", con sede al centro Heliantus di via Calnova, dall'altra parte della città. Un appuntamento pubblico a cui aveva partecipato anche l'Amministrazione nel 2017. Tre anni dopo, però, l'imam Abdel-Muez Alaela, 50enne di origine egiziana, è stato espulso perché ritenuto radicalizzato, su provvedimento della Polizia di Stato, coordinata dalla direzione centrale per la prevenzione, con un provvedimento disposto dall'allora ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. L'espulsione aveva suscitato incredulità tra i componenti della stessa associazione.

RAMADAN

«Siamo i primi a dire che bisogna rispettare le regole continuano dal gruppo "Arrahma" fa parte della nostra dottrina. La scuola islamica insegna a non fare male agli altri, a comportarsi in modo corretto e onesto. Teniamo molto a questi valori. Alle attività e agli abitanti della zona daremo il tempo di capire come sarà la nostra presenza. Una frequentazione maggiore è prevista durante il mese del Ramadan, quest'anno a partire dall'11 marzo: un tempo importante per ogni musulmano, dove oltre al digiuno c'è una componente spirituale».

CONVEGNO

La delegazione musulmana ha partecipato anche all'incontro dedicato ai matrimoni forzati e diritti violati delle donne che si è svolto al centro "Da Vinci", su invito del sindaco. Alla consegna del defibrillatore Teso aveva invitato i componenti del Consiglio comunale. Erano presenti il presidente Massimiliano Rizzello, le assessore al Commercio Lucia Camata, ai Servizi Sociali Federica Marcuzzo, alle Politiche Giovanili Margherita Michelin e i consiglieri Alessandro Meneguz (Lega), Arturo Giordano (FdI), e Costante Marigonda (Civica Forcolin).

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