SACCA FISOLA (VENEZIA) - Non si ferma lo scontro sulla chiusura della scuola d'infanzia XXV Aprile, al centro del dibattito dei lavori della III Commissione della Municipalità di Venezia-Murano-Burano che si è svolta martedì a Sacca Fisola, che ha visto la presenza anche di Fp Cgil. «Abbiamo partecipato per rispetto dei lavoratori di quella scuola ai quali, ancora oggi, nessuno ha comunicato che la struttura chiuderà e che loro verranno trasferiti» ha spiegato Fp Cgil in un comunicato.
IL SINDACATO
La Fp Cgil insiste dunque nel chiedere che venga istituito un tavolo di confronto che coinvolga non solo i lavoratori e le famiglie, ma anche altre realtà per le quali quella scuola rappresenta da anni un importante punto di riferimento: «Serve un tavolo istituzionale per salvare la scuola di Sacca Fisola con la Casa Famiglia Pio X e la Casa Reclusione Donne per cercare modelli di integrazione fondamentali per servizi così delicati e serve una politica per l'accesso ai servizi in luoghi disagiati come questo, anche accogliendo le proposte che sono arrivate anche dalle mamme, come delle classi composte anche da anticipatari». Secca la risposta dell'assessore alle Politiche educative Laura Besio che si dice stanca di ascoltare continue scorrettezze e menzogne da parte di Cgil e di alcuni consiglieri di opposizione e ribatte punto a punto a tutte le osservazioni.
LA REPLICA
«Dicono che chiudiamo le scuole scrive l'assessore Besio in una nota - Cominciamo con il dire che 6 bimbi non fanno una scuola! Semmai uno spazio di gioco, non certo di crescita e relazioni tra pari! Che noi offriremmo ad un ponte di distanza, nella vicina scuola Duca d'Aosta, che accoglierebbe perciò due sezioni con poco più di 20 bimbi ciascuna. Questa è socialità. Dicono che vogliamo risparmiare: Se così fosse non avremmo derogato per anni. Il servizio di asili e materne è un investimento per il Comune, non certo un'attività che deve produrre utili. Ci accusano di non aver avvisato i dipendenti: peccato che il passaggio sia già stato fatto prima di urlare allo scandalo, altrimenti non si spiegherebbe come gli stessi abbiano già fornito le loro preferenze di sede. Che vogliamo eliminare i riferimenti con il territorio: omettendo di dire che stiamo lavorando, su suggerimento stesso delle famiglie, a un bando per valorizzare la struttura proprio a partire dalle associazioni e rivolto ai bimbi. Dicono che l'amministrazione è sorda. Peccato che sia stato avviato un dialogo con i genitori ancora un mese fa, ma loro si sono "imboscati" coinvolgendo anche il personale in un incontro riservato, facendolo presto diventare un tavolo sindacale e politico». E conclude rivolgendosi direttamente alle famiglie: «Da mamma, mi rivolgo alle famiglie, ribadendo la mia disponibilità. Li avete mai sentiti parlare del benessere dei vostri bambini? Il nostro interesse e le nostre attenzioni sono rivolti solo a loro, con il supporto delle psicopedagogiste».