MESTRE - La notizia dell’aumento dei costi energetici, sia per quanto riguarda il gas che l’elettricità, sta creando grandi preoccupazioni alle società che gestiscono gli impianti sportivi. In particolare le piscine che<, dal punto di vista dei consumi e di conseguenza dei relativi costi energetici, rappresentano i più alti in assoluto, tanto da indurre i gestori a lanciare un grido d’allarme. A esternare i timori che evidenziano un orizzonte piuttosto buio non solo i gestori ed i dirigenti delle società natatorie ma anche l’ex consigliere federale e presidente di Assonuoto Mestre, l’Associazione che rappresenta tutti i gestori delle piscine del Veneto, Alessandro Valentini e il presidente della Fin regionale, Roberto Cognonato e il consigliere veneto di Mirano, Fabio Rebesco.
LE CIFRE
«In questi giorni stanno arrivando le prime bollette - ha sottolineato Valentini - e stiamo toccando con mano l’entità dei rincari e della gravità della situazione. Sono notevolmente aumentati i costi per la materia prima, cioè per metro cubo di gas e per kwh consumato di energia elettrica, facendo moltiplicare l’ammontare della spesa. Se una società prima spendeva 200mila euro l’anno, oggi rischia di doverne pagare almeno 400mila, cifre che nessun sarà in grado di poter sostenere. La situazione si preannuncia molto pesante e va a sommarsi alle già difficili misure che devono essere adottate e applicate ai fini del contenimento del contagio da Covid-19. Gli impianti sono ancora vincolati a tutte le prescrizioni previste e hanno alle spalle 10 mesi di chiusura, che richiederanno qualche anno per il recupero di quanto perso, tenendo conto, inoltre, che è ancora in atto il recupero dei voucher consegnati agli utenti per l’utilizzo delle quote versate, ma non usufruite, a fronte di una frequenza ridotta al 30-50%.