I 10 Papi venuti dal Veneto: dal trevigiano Benedetto XI ad Albino Luciani

Domenica 17 Marzo 2024 di Pieralvise Zorzi
Papa Albino Luciani

La prossima visita di Papa Francesco a Venezia riporta in primo piano il rapporto tra la Serenissima e il Vaticano: plurisecolare e particolare, tra alleanze e dispute, guerre e paci, interdetti ignorati e scomuniche ritirate. Mettendo da parte le antiche ruggini, nella storia salgono alla cattedra di Pietro ben dieci papi veneti, egualmente divisi tra terraferma e Venezia. Il primo fu il beato Benedetto XI, trevisano, eletto nel 1303. Da cardinale difese Bonifacio VIII ad Anagni; fatto papa scomunicò uno dei due aggressori, Guglielmo di Nogaret. Un secolo e tre anni dopo appare un papa veneziano doc, Gregorio XII Corrèr, eletto nel 1406. Gregorio si trovò in mezzo allo Scisma d'Occidente, dove turbinarono ben quattro papi. Spariti di scena tutti, fu confermato e abdicò nel 1415. Sedici anni dopo ecco un altro papa veneziano, Eugenio IV Condulmèr, eletto nel pieno delle guerre tra Milano e Venezia. I romani si rivoltano, Niccolò Piccinino prende possesso di Roma in nome di Milano, così Eugenio scappa travestito da frate in una barchetta sul Tevere. Starà lontano dieci anni, duranti i quali il concilio di Basilea lo sospende opponendogli un improbabile antipapa di casa Savoia, Felice V. Dopo meno di vent'anni viene eletto Paolo II Barbo, autoritario, accentratore, amante del lusso e dei banchetti.

Fece costruire Palazzo San Marco a Roma (oggi palazzo Venezia) con annessa Basilica e vi risiedette fino al 1468 quando, temendo le minacce del re di Napoli, si trasferì nel palazzo Vaticano; due anni dopo, quando Maometto II attaccò Negroponte, promosse la riconferma della Lega Italica in funzione antiturca. Morì nel 1471 per indigestione di melone.


COMBATTENTI E PUDICI
Bisognerà attendere il 1689 per la nomina di Alessandro VIII Ottoboni. Fu lui a sostenere la guerra di Morea e a donare lo stocco pontificio a Francesco Morosini. Il suo ordine più strambo fu quello che i frati scolopi indossassero le calze. Poco più di mezzo secolo dopo fu eletto Clemente XIII Rezzonico. Sua madre morì per l'emozione due giorni dopo l' elezione ma andò meglio ai parenti: dei quattro nipoti uno fu cardinale, un secondo principe assistente al Soglio e gonfaloniere del Senato e del popolo romano, un terzo senatore di Roma e il quarto protonotario apostolico. Il fratello del papa, creato Cavaliere della Stola d'Oro, ereditario in ordine di primogenitura, onore che hanno solo altre quattro famiglie, fece una singolare gaffe: si fece ricamare la stola non con i soliti svolazzi ma con le insegne pontificie. La Signoria gliela fece cambiare in fretta e furia perché "cosa da non tolerarsi in metropoli di gloriosa republica". Papa Clemente divenne famoso per aver fatto coprire le pudenda delle statue in Vaticano e degli affreschi della Cappella Sistina, mandando in bestia lo storico dell'arte Winckelmann.


Saltando al 1831, ecco il bellunese Gregorio XVI, che quando non era ancora papa fu abate di San Michele in Isola. Di sé diceva di essere "un pover'uomo che ha vinto il gran premio di una ricca lotteria"; Stendhal ne loda la schiettezza e la semplicità, a suo dire tipici del gentiluomo veneziano. Fu veneziano non di nascita ma di elezione, nell'unico conclave tenuto a Venezia nel 1800, Pio VII Chiaramonti, quello della secca risposta "Non possumus, non debemus, non volumus" al generale francese Miollis, che gli intimava di cedere i territori pontifici alla Francia.


VENTESIMO SECOLO
Nel XX° secolo si susseguono tre papi veneti che furono anche patriarchi di Venezia. Primo fu l'amatissimo San Pio X Sarto, nato a Riese, che tornò a Venezia ben due volte ma da morto, mantenendo la promessa che aveva fatto alla partenza per Roma: "Vivo o morto, ritornerò". Poi san Giovanni XXIII, nato in terra bergamasca, quindi pur sempre terra di San Marco. Infine il beato Giovanni Paolo I, "il papa del sorriso", Albino Luciani di Canale d'Agordo. I papi in visita finora sono quattro: Paolo VI, ricevuto il 16 settembre 1972 dai veneziani un po' amareggiati: nel 1968 aveva donato al papa copto Cirillo VI una parte delle reliquie di San Marco, oggi nell'omonima cattedrale del Cairo. Dopo di lui, San Giovanni Paolo II nel 1985 fece un vero e proprio tour in Veneto passando da Treviso e Riese. Si fermò ben 12 giorni a Venezia, visitando le detenute, i lavoratori del complesso industriale di Marghera, i malati di Mestre, gli universitari di Ca' Foscari e gli artisti della Fenice, oltre alle solite autorità e alti prelati. Disse messa un po' dappertutto. L'ultimo fu Benedetto XVI, a cui involontariamente fu fatto il brutto scherzo di erigergli il palco in Piazzetta tra le due colonne: più "portapegola" - detto in veneziano - di così non si può. Che questo sia legato alle sue dimissioni? Mah.


IN PRINCIPIO
Il più importante di tutti per Venezia è però il primissimo papa a farle visita. Alessandro III, che nel 1177 firma la Pace di Venezia col Barbarossa, trasformando di colpo quella che era una piccola città lagunare in una potenza diplomatica riconosciuta dai due uomini più potenti al mondo. Magnifico il suo gesto, vero o leggendario, di porre il piede sul collo dell'imperatore prostrato, mormorando il 13° versetto del salmo 90 "Super aspidem et basiliscum ambulabis"; alla risposta ringhiata dal sovrano "Non tibi sed Petro" rispose trionfale "Et mihi et Petro". Alessandro porta al doge doni di chiara origine bizantina: cero, sigillo di piombo, spada, pileo, rosa d'oro, trombe, stendardi (senza il Leone ma con la Croce) e l'anello con cui Venezia sposerà il mare. Infine l'ombrella, simbolo di sovranità, su cui l'imperatore era perplesso: ma come, siamo solo in due al mondo ad averne diritto, adesso anche il doge? "Parme stranio", cita il cronista. Il papa fu irremovibile e l'ombrella fu conferita.


LA FICTION
Perfino due papi fittizi sono venuti a Venezia: ce li ha portati Paolo Sorrentino. Pio XIII e Giovanni Paolo III, Jude Law e John Malkovich, fanno la loro comparsa in Piazza San Marco. A confermare il detto popolare "Roma caput mundi, Venezia secundi".

Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 09:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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