VENEZIA - Domenica 28 aprile papa Francesco sarà a Venezia di buon'ora e ripartirà all'ora di pranzo.
LA CELEBRAZIONE
Subito dopo il pontefice si sposterà in piazza San Marco per la messa solenne, che sarà concelebrata da tutti i vescovi del Nordest, di fronte a 4-5 mila fedeli seduti che vi potranno partecipare solo se muniti dell'apposito pass: i tagliandi saranno distribuiti tramite le parrocchie, le associazioni e i movimenti, per garantire la più ampia rappresentatività possibile di tutte le realtà presenti in Patriarcato. Stando agli orari, l'Eucarestia dovrebbe essere collocata nella seconda metà della mattinata. La messa all'aperto garantirebbe una partecipazione superiore rispetto al chiuso della basilica, che evidentemente è un contesto unico al mondo, ma ha una capienza di non oltre un migliaio di posti. Stando fuori c'è da trovare la quadra coi lavori in corso in piazza, ma "chiudere i cantieri per un paio di giorni e poi riaprirli è una soluzione possibile", sottolineano i ben informati. «I tempi sono strettissimi prosegue chi si sta occupando del programma ma tra la visita al carcere e la messa si vorrebbe inserire un momento dedicato ai giovani, magari un veloce incontro con una delegazione per tutto il Nordest, che potrebbero fare base alla Salute. È ancora prematuro per entrare nei dettagli». Francesco ripartirebbe per Roma verso le 13.30. A una settimana dall'annuncio del suo arrivo, in diocesi c'è fermento. A convincere il Papa a venire a Venezia è stato il lavoro diplomatico del patriarca Moraglia e un ruolo di primissimo piano lo ha avuto il sindaco Luigi Brugnaro che, guarda caso, nei giorni subito precedenti l'ufficializzazione era in Vaticano in udienza riservata con il cardinale Josè Tolentino de Mendonca, prefetto del Dicastero per la Cultura e l'Educazione che organizza il padiglione della Biennale al carcere femminile.