«Nave1 di Altobello da radere al suolo e ricostruire»: adesso ci pensa anche l'Ater

Venerdì 4 Febbraio 2022 di Fulvio Fenzo
Nave 1 ad Altobello

MESTRE - I soldi per metterci mano sono a bilancio, sempre che bastino perché è in condizioni quasi disastrose. Ed è proprio per questo che l'Ater sta valutando l'ipotesi di radere al suolo la Nave 1, il maxi-condominio di Altobello tra i simboli del degrado e delle occupazioni abusive.

Non solo un'idea, ma un vero e proprio progetto che è stato annunciato ieri in Regione, durante i lavori della seconda commissione consiliare nel quale si discuteva la situazione degli alloggi pubblici dell'intero rione nel quale, nonostante negli anni scorsi sia stato realizzato il Contratto di quartiere, ha ancora tanti problemi da risolvere.

LE DUE IPOTESI

È stato l'assessore regionale al Territorio, Cristiano Corazzari, a rispondere all'interrogazione che era stata presentata dalla consigliera Elena Ostanel (Il Veneto che vogliamo), sottoscritta anche da Cristina Guarda (Europa Verde), Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis (Partito Democratico). «Per l'edificio denominato Nave 1, l'Ater di Venezia ha previsto un intervento di riqualificazione edilizia, energetica, ambientale e sociale che è stato inserito nell'elenco del programma triennale dei lavori pubblici 2022/2024, per un importo complessivo di 7 milioni e 599mila euro - ha spiegato Corazzari presentando la relazione prodotta dalla stessa Ater -. Ciò posto è in corso di valutazione l'ipotesi di abbattimento dell'edificio con la ricostruzione e la ridefinizione della volumetria e dell'impatto urbano, tenuto conto della riqualificazione del quartiere in corso, supportato positivamente anche dal prossimo intervento previsto nell'area dell'ex Italgas, attualmente in fase di bonifica». Insomma, quello che in città ormai si auspica da tempo, perché rimettere a posto quell'alveare di cemento da 103 appartamenti (ormai mezzi vuoti e a rischio occupazioni) sarebbe un'impresa quasi impossibile.

ANNI DI RITARDI

«Nonostante siano passati 14 anni dalla sottoscrizione del Contratto di Quartiere e l'investimento fatto superi i 9 milioni di euro, restano ancora molte opere incompiute» ha sottolineato Elena Ostanel. L'Ater, da parte sua, ha annunciato anche che l'edificio denominato Tettoie Da Re, vincolato da un collaudo per la richiesta di agibilità, dovrebbe essere dato in locazione entro il 2022, ma va detto che è almeno dal 2019 che, dopo i ritardi del cantiere, l'inaugurazione viene annunciata di anno in anno, senza mantenere le promesse. Diverso il discorso per il Campo dei Sassi, ultimato nel marzo di tre anni fa, nel quale su 36 alloggi ben nove risultano sfitti (cinque per la morte dei precedenti inquilini ma quattro ancora mai affittati). E ce n'é anche per il Comune di Venezia, visto che l'Ater - si legge nella relazione - è in attesa del riscontro da parte del Comune di Venezia, per procedere con l'apertura all'uso pubblico dei parcheggi, dell'area destinata a isola ecologica, delle aree verdi, nonché della viabilità e dei percorsi pedonali. Infine, per l'edificio denominato la Torre (quello prima della Nave) l'Ater sta vagliando diverse soluzioni per sistemare l'edificio, ai fini di un miglioramento energetico e rinnovo del decoro del complesso residenziale e commerciale di via dello Squero. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci