Giornata del ministro Nordio in Veneto: «Organici? Ipotesi reclutamento regionale dei magistrati». Il caso della cartolina verde e le soluzioni sui migranti

Lunedì 7 Novembre 2022 di Redazione web
Il ministro della Giustizia Nordio: «Venezia la sede più disagiata. Organici? Ipotesi reclutamento regionale dei magistrati»
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VENEZIA/TREVISO - «Ce la metteremo tutta per venire incontro a Venezia e per risolvere i problemi delle sede giudiziaria più singolare e sofferente d’Italia». Lo ha dichiarato il ministro della Giustizia Carlo Nordio che ha scelto come prima visita italiana proprio il palazzo di giustizia lagunare, ricevuto dal presidente del Tribunale, Salvatore Laganà, dal procuratore generale Federico Prato, dal presidente Domenico Taglialatela della Corte d’appello e dalla presidente dell’Ordine degli avvocati, Federica Santinon che hanno rappresentato i gravi problemi degli uffici giudiziari di tutta la regione.

Reclutamento regionale dei magistrati

Nordio ha annunciato che il ministero è già al lavoro per trovare soluzioni al problema della carenza di magistrati e personale di cancelleria.

Sarà valutata anche la possibilità di utilizzare la Legge speciale per Venezia per trovare meccanismi specifici di intervento.

«Per la criticità legata ai trasferimenti dei magistrati e del personale in altre regioni, l'idea di un reclutamento a livello regionale potrebbe essere proficua per farli rimanere in sede. Vi sono difficoltà di carattere normativo e costituzionale che cercheremo di affrontare». Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, nel corso dell'incontro pubblico con gli uffici giudiziari veneziani. Nordio ha aggiunto che «la possibilità di applicare la Legge speciale per Venezia, è un problema che non era mai venuto in mente, nemmeno a me, per un reclutamento più sollecito, e ci penseremo».

Venezia, sede più disagiata

«La mia visita non è soltanto un tributo emotivo a un luogo dove ho esordito, ma è il riconoscimento che la sede di Venezia è la più sofferente e disagiata dell'intero Paese, ha tratti così specifici che erano ampiamente noti». Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, nel corso della sua visita al Tribunale di Venezia. «Forse - ha proseguito - sono il primo ministro che provenga dalla magistratura con l'esercizio della Procura, per di più in questa città. Ci sono i problemi di giustizia penale e quelli di Venezia, da quelli più banali come il trasporto dei fascicoli per via acquea, che ha sorpreso la mia amica Marta Cartabia, rimasta allucinata perché non aveva la più pallida idea di come funzionasse. Io idea ce l'ho - ha concluso - non è pallida ma è consolidata».

La visita a Treviso 

«Mi è arrivata una cartolina verde per una raccomandata, in cui mi si avvisava di essere stato eletto alla Camera. Ore di lavoro per una lettera. Perché una notifica ottocentesca?» ha raccontato il ministro nel corso della visita al Tribunale di Treviso, seconda tappa in veneto dopo quella in mattinata a Venezia. «A noi - ha sottolineato Nordio - interessa ora fare funzionare la giustizia in modo efficiente, la lentezza dei nostri processi ci costa un 2% di Pil, significa 40 miliardi all'anno. A Treviso le condizioni sono intollerabili, il Veneto è più in sofferenza degli altri. Il Veneto non ha mai avuto un ministro della giustizia, tantomeno un magistrato. Purtroppo troppe volte i precedenti governi hanno volato troppo alto. Per me c'è un eccesso di burocrazia intollerabile».

Il caso migranti

«La selezione dei migranti non è fatta in base ai loro interessi ma a quelli degli scafisti che li portano. I poveri tra i poveri, vecchi, malati, moribondi, rimangono lì. Quelli che vengono in Italia possono permettersi di pagare dai 2 ai 5 mila euro a queste organizzazioni che li trasportano. Noi li prendiamo non perché siamo buoni ma perché siamo rassegnati» ha detto tra l'altro a Treviso il ministro della Giustizia, Carlo Nordio«Per quanto riguarda la gestione dei migranti il trattato di Dublino è chiarissimo: la gestione deve essere fatta dallo Stato di primo accesso. E se una nave straniera in acque internazionali accoglie dei migranti, lo Stato di primo accesso è quello di bandiera di quella nave. La vera soluzione secondo me sta nell'accordarci con gli amici della Ue, che proprio secondo il trattato di Dublino chi viene soccorso in acque internazionali approda nello stato di bandiera della nave, e deve essere gestito da quello Stato. Curato dal porto più vicino, se necessario, ma poi portato nel territorio nello Stato di primo approdo. Credo sarebbe bene in ambito internazionale invocare questi accordi di Dublino, non accordi politici di nuova costruzione». Nordio ha ribadito che «il comandante di una nave può celebrare matrimoni a bordo, ricevere testamento, è un pubblico ufficiale. Chi accoglie il migrante lo fa nel suo Stato, che è quello della bandiera della nave. Non c'è altra soluzione dal punto di vista giuridico», ha concluso.

ABUSO D'UFFICIO

«La modifica del reato di abuso di ufficio è richiesta dai sindaci soprattutto di sinistra, e quindi penso che daremo loro ascolto» ha conluso poi Carlo Nordio, a margine della visita al Tribunale di Treviso.

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Ultimo aggiornamento: 14:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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