Assalita per strada mentre fa jogging: l'aggressore messo in fuga dai passanti

Domenica 11 Febbraio 2024 di Monica Andolfatto
Un'immagine d'archivio di via Santa Maria dei Battuti a Mestre

MESTRE - Una passeggiata quotidiana che si trasforma in un incubo che da quel momento non la fa più dormire. «Pensavo di poter tornare alla vita di tutti i giorni, al lavoro, invece no». È ancora choccata a distanza di tre giorni. E quasi si scusa dello sfogo. Ha 40 anni, una famiglia, dei figli. E fino a mercoledì scorso non avrebbe mai pensato che alle tre del pomeriggio, in una zona tranquilla come quella a ridosso del cimitero di Mestre, potesse essere violentata.
Il racconto è ancora concitato. «Faccio quel percorso regolarmente, una camminata veloce, le cuffiette per ascoltare un podcast, avevo appena superato il campo da tennis, in direzione Carpenedo.

E all’improvviso si sono sentita afferrare da dietro, una mano dietro e una sul pube e questo sconosciuto che mi si è avvinghiato addosso e cercava di gettarmi a terra. Mi sono messa a urlare quasi meccanicamente. Per fortuna c’erano due anziani nelle vicinanze che hanno affrettato il passo verso di me. Solo allora mi ha lasciato si è messo in sella a una bici ed è fuggito».


Bianco, con tratti dell’Est muscoloso, berretto scuro, sui trent’anni. «Era come impazzito - continua la donna - aveva gli occhi di un animale, non so se fosse drogato. È stato terribile. Ci sono scuole, ci sono mamme che passano con i bambini. È avvenuto di pomeriggio, non di notte e non certo in una parte di città considerata a rischio. Ancora adesso mi sveglio di notte». La 40enne si è già rivolta al commissariato di Mestre. Verranno acquisite le immagini registrate dalle telecamere che sono installate nell’area. «Devo davvero ringraziare i due anziani che mi hanno soccorso e tranquillizzato portandomi verso viale Garibaldi. Ero talmente sconvolta che non ho chiesto loro né il numero di telefono né il nome. Mi hanno detto che quel tipo strano mi stava seguendo da prima del sottopasso che tra la casa dell’ospitalità di via Santa Maria dei Battuti e il cimitero. Nessuno comunque si sarebbe immaginato un’aggressione così violenta e per di più alla luce del sole. Venerdì sono andata da una psicologa perché mi sono resa conto che ho bisogno di aiuto per superare stress e panico e lunedì (ndr domani) andrò al Centro antiviolenza per buttare fuori tutta la paura e la rabbia che ho. Sia chiaro non voglio fare allarmismo psicologico e nemmeno dire che Mestre sia il Bronx Ma sono anche molto arrabbiata perché non concepisco che una donna debba non sentirsi sicura e protetta nella sua città. Quanto accaduto è molto grave e non voglio possa capitare ad altre». L’episodio è stato reso pubblico nel gruppo social Noi di Carpenedo proprio per mettere in guardia chiunque si trovi a passare da quelle parti.

Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio, 10:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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