Mestre. Restauro eseguito male, impresa condannata a risarcire 20mila euro: la somma necessaria «al ripristino dei luoghi»

Martedì 12 Dicembre 2023 di Redazione
Mestre. Restauro eseguito male, impresa condannata a risarcire 20mila euro: la somma necessaria «al ripristino dei luoghi»

MESTRE - I lavori eseguiti in un appartamento di Mestre presentavano rilevanti difetti: per questo motivo la ditta Facile ristrutturare spa è stata condannata a versare alla proprietaria dell'immobile poco meno di 20mila euro, oltre agli interessi, somma che la donna era stata costretta a spendere per porre rimedio alle opere malfatte.
Lo ha disposto la prima sezione civile del Tribunale di Venezia a conclusione della causa avviata da un paio di anni per cercare di definire il contenzioso.

DECRETO INGIUNTIVO

A rivolgersi al Tribunale, assistita dall'avvocata Alessia Romano, è stata per prima la proprietaria dell'appartamento, che ha chiesto e ottenuto l'emissione di un decreto ingiuntivo che impone all'impresa di costruzioni di consegnare alla donna le certificazioni relative agli impianti elettrico, idraulico e del gas, che la ditta si rifiutava di produrre sostenendo che i lavori non erano stati integralmente pagati. La Facile ristrutturare spa ha presentato opposizione contro il decreto ingiuntivo (dopo aver consegnato le certificazioni dell'impianto elettrico e idraulico) chiedendo a sua volta che la proprietaria dell'immobile fosse condannata a versare loro poco meno di 1500 euro, pari all'ammontare delle opere non ancora pagato.
La giudice Diletta Maria Grisanti ha rigettato integralmente le richieste presentate dall'impresa di costruzioni, accogliendo parzialmente, invece, l'istanza riconvenzionale avanzata dalla committente dei lavori, alla quale la ditta Facile ristrutturare spa dovrà versare poco meno di 20mila euro: somma relativa alle «lavorazioni ulteriori necessarie al ripristino dei luoghi», in conseguenza ai difetti riscontrati.
La donna pretendeva la restituzione integrale dei circa 30mila euro versati alla ditta, ma il giudice non ha accolto la richiesta. Rigettata anche la richiesta di un "indennizzo" di quasi 10mila euro per le spese sostenute nel periodo di inagibilità dell'immobile: secondo il Tribunale, infatti, tali spese non sono state documentate.
La sentenza potrà essere impugnata in appello.

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