Mestre, residenti barricati in casa per paura dei cacciatori: «Piovono pallini in giardino, sfiorati dalle scariche. Fate qualcosa»

Martedì 24 Ottobre 2023 di Elisio Trevisan
Mestre, residenti barricati in casa per paura dei cacciatori: «Piovono pallini in giardino, sfiorati dalle scariche. Fate qualcosa»

MESTRE - Tra Favaro e Campalto chi ha il giardino non lo usa perché piovono pallini, e chi abita in appartamento vive nel timore di essere centrato da una scarica.

Perché tra i cacciatori, al giorno d'oggi, ci sono tanti "sparatori" che puntano a qualsiasi cosa in movimento, un uccello o l'ombra di una persona dietro una finestra. Se ci si aggiunge che si accalcano nei centri abitati, vien fuori che i cittadini, specie i bambini, rischiano di finire nel carniere. «Da quando si è aperto il periodo di caccia la situazione è diventata insostenibile e non è possibile stare nel proprio giardino in quanto piovono pallini. Ho chiamato più volte le forze dell'ordine, ma la risposta è sempre la stessa e cioè non possono fare nulla se non il solito giretto tanto per farsi vedere» afferma Michela Capitanio, una delle tante residenti della zona che, tra metà settembre e fine gennaio (il calendario venatorio quest'anno in Veneto consente la caccia dal 17 settembre 2023 al 31 gennaio 2024) non sono padrone di stare a casa propria.

SEGNALAZIONI

«Ne ricevo in continuazione di queste segnalazioni relative alla pratica scorretta dei cacciatori che sparano nella zona tra il Taliercio e via Gobbi, irrispettosi delle norme vigenti, piazzandosi a ridosso delle abitazioni con grave pericolo e nocumento per i residenti, oltretutto irridendosi delle loro rimostranze» scrive Vincenzo Conte, presidente del Comitato Borgata Cavergnago, all'assessore all'Ambiente Massimiliano De Martin e al presidente della Municipalità Mestre Carpenedo, Raffaele Pasqualetto. I residenti, infatti, lamentano che, oltre al danno, subiscono pure le beffe: «Addirittura i cacciatori si fanno beffe dei nostri richiami quando chiediamo di non sparare verso le abitazioni, reagendo con affronti e minacce sia verbali che fisiche». Conte scrive a De Martin e Pasqualetto chiedendo «di intervenire tempestivamente per evitare che situazioni critiche possano sfociare in tragici accadimenti». Il problema è che quella vasta area tra il centro di Favaro, Campalto e il palasport Taliercio era aperta campagna e col tempo è stata riempita di case e condomini, e forse c'entra anche la tendenza di molti animali ad avvicinarsi ai centri abitati dove trovano cibo facilmente.

SITUAZIONE PEGGIORATA

«Già nel 2014 e 2015 avevo fatto intervenire le pattuglie della polizia provinciale che avevano appioppato un po' di multe, poi c'è stato un affievolimento del fenomeno perché i cacciatori si erano resi conto che la zona è diventata un nuovo quartiere. - racconta Vincenzo Conte - Nell'ultimo anno, però, c'è stata una recrudescenza notevole. Specialmente la mattina dei giorni festivi è tutto uno sparare e la gente continua riempire la chat del Comitato denunciando che viene sfiorata dalle rose dei pallini». La Polizia Locale non è competente in materia e ha girato le mail alla Polizia Metropolitana, ma la situazione non è cambiata, «nel frattempo sono aumentate le case e i residenti, ed è aumentata di molto l'attività sportiva attorno al Taliercio: - conclude il presidente del Comitato Borgata Cavergnago - c'è il centro di padel tra i maggiori di Mestre con 10 campi e c'è il Venezia calcio al Taliercio con tutte le giovanili. I cacciatori sparano dalla zona del centro Veritas, dietro le attività sportive, fino a via Mandricardo e via Gobbi. Dove vivo io c'erano 10 casette e adesso sono quasi 70, alle spalle dell'insediamento del padel è previsto un altro insediamento di 52 unità abitative, dietro al parcheggio del Taliercio c'è un'altra area dove il Prg prevede una vasca di laminazione e un parco di quartiere».

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