San Donà di Piave. Francesco stroncato da un tumore a 32 anni come la mamma: «Ora andrò a trovarla» - Foto

Venerdì 20 Ottobre 2023 di Fabrizio Cibin
Francesco Basso, 32 anni, stroncato da un tumore. In questa foto con il suo adorato cane

SAN DONÁ (VENEZIA) - «Ora andrò a trovare la mamma». Sono parole che toccano cuore e anima. Sono quelle che Francesco ha detto a papà Luciano pochi giorni prima di spirare. A 32 anni, Francesco Basso, è mancato per un tumore contro cui lottava ormai da anni, e da quasi diciannove ha dovuto convivere con la mancanza dell’adorata mamma Ornella, morta a soli 43 anni, anche lei a causa di questa grave malattia che l’aveva colpita al fegato. 
«Francesco ne risentì molto - ricorda Luciano - anche perchè figlio unico. E qualche giorno fa mi disse che voleva andare a trovare la mamma». Ormai stremato dalle tante battaglie, le cure, la chemio, in una vita diventata come le montagne russe, tra momenti di miglioramenti che parevano aprire delle speranze e precipizi da cui ricominciare a risalire. E, nelle sue ultime ore, quel pensiero per la mamma e una richiesta fatta al papà. «Mi disse che avrebbe voluto ritornare a casa, per morire nel suo letto.

Ma quando sono ritornato in ospedale, purtroppo Francesco non c’era più: era spirato nella notte. Se ne è andato serenamente, senza soffrire ancora. Ora ha raggiunto la mamma. Mi dà forza che siano tornati assieme».

Il lungo calvario

Francesco lascia la zia Gabriella («Praticamente una seconda mamma per lui»), così come molto vicino gli è stato il cugino Matteo. I funerali saranno celebrati domani, sabato, alle 15 nella chiesa “Santa Maria Assunta” di Mussetta; il rosario oggi, alle 20.30, nella chiesa dell’oratorio Don Bosco. 


Una vita di sacrifici, dunque, quella di papà Luciano e della famiglia, per 25 anni trascorsa tra un ospedale e l’altro, prima per la moglie e poi per la tragica sorte toccata anche al figlio. É il 2010 quando iniziano le problematiche per Francesco. Le prime analisi, gli accertamenti, le cure. Poi, nel 2012, il male si manifesta in modo più chiaro. E lì inizia il percorso più difficile tra chemioterapia e vari trattamenti. «Il decorso sembrava procedere al meglio fino allo scorso anno, quando mio figlio si è dovuto fare sei mesi in ospedale a causa di una grave forma di polmonite. A dicembre torna a casa e fino a giugno tutto sembrava procedere bene. Ma a luglio la situazione è precipitata, con i linfonodi al fegato». Finchè le cose peggiorano ed una settimana fa il ricovero a Padova, dove poi spira. 


Papà Luciano lavora come responsabile di magazzino per la Fiel Spa, azienda di Ceggia che si occupa di impianti elettrici, termoidraulici e di climatizzazione. «Ditta che ringrazio perché mi stanno dando sostegno in tante cose». Per qualche tempo vi aveva lavorato anche il figlio. Poi, non potendo più causa la malattia, si dedicava a qualche lavoretto, mettendo a frutto la sua passione per l’informatica. Francesco, cui piaceva la pesca e il canto, viene ricordato come un ragazzo buono e riservato. 

Ultimo aggiornamento: 16:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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