Angelika, l'investitrice che ha distrutto la famiglia veneziana, rischia fino a 30 anni

Sabato 8 Luglio 2023 di Olivia Bonetti
La strage di Santo Stefano, l'investitrice Angelika Hutter

SANTO STEFANO - «Sulla velocità è la macchina che parla». Il procuratore di Belluno, Paolo Luca è certo di aver fatto quello che andava fatto: l'investitrice killer di metà della famiglia di turisti veneziani che giovedì pomeriggio sono stati falciati sul marciapiede andava arrestata.

Le manette sono scattate proprio per quella aggravante: il procedere al doppio del limite di velocità. «Volevamo evitare un secondo caso Rebellin», dice chiaramente il procuratore Luca, facendo riferimento al ciclista investito il 30 novembre scorso da un camionista tedesco rimasto a piede libero per mesi e tornato in Germania. «Anche qui abbiamo una cittadina tedesca, senza un legame con il territorio italiano, e avrebbe potuto tornare al suo Paese», afferma.

KILLER AL VOLANTE 
Angelika Hutter, 31 anni originaria di Deggendorf, un comune della Baviera, è attualmente in carcere a Venezia in attesa dell'udienza di convalida dell'arresto fissata per lunedì. È indagata per triplice omicidio stradale per la morte del piccolo Mattia Antoniello, che avrebbe compiuto 2 anni il 16 luglio, del papà Marco Antoniello 47 anni, e della nonna materna Mariagrazia Zuin, 64 anni.

La donna non ha fatto cenno a frenare e li ha presi uno dopo l'altro, caricandoli sull'auto e sbalzandoli in avanti di metri per poi fermarsi più avanti. Viaggiava a velocità folle in un centro urbano dove il limite è di 50 orari, con autovelox (non in funzione) prima e dopo il luogo dell'incidente. Miracolati la mamma del piccolo, Elena, ferita e ieri dimessa dall'ospedale, e il nonno e papà di Elena, Lucio Potente, 68 anni, che era poco più dietro ed è rimasto illeso e ha visto tutta la tragica scena.

LE AGGRAVANTI
C'era grande attesa per gli esami alcolemici e tossicologici sul sangue prelevato all'automobilista. Subito dopo l'incidente infatti non era stato possibile procedere all'alcoltest a causa di una momentanea indisponibilità dell'apparecchio. Ma ieri pomeriggio sono arrivati in tempo record da Padova l'analisi forense della concentrazione di alcol e sostanze nel sangue. Ed è arrivata la prima sorpresa: l'automobilista tedesca, nonostante tutto facesse pensare che si trovasse in uno stato di alterazione, era pulita. Niente alcol o droghe nel sangue. Sotto accusa, nelle indagini portate avanti dai carabinieri della Compagnia di Cortina, con il Nucleo Operativo guidato dal comandante Christian Costantini, resta quindi ora la velocità, sicuramente superiore al limite di 50 orari che vige in quella strada che porta a Sappada: si ipotizza vicina ai 100 chilometri orari. Ma non si esclude neanche che l'automobilista killer stesse usando il telefono, subito sequestrato e sotto la lente degli inquirenti.

IL PASSEGGINO
La scena dall'orrore è rimasta impressa a tutti i soccorritori e ha toccato da vicino anche il procuratore Paolo Luca. Il passeggino del bimbo schiacciato sul palo, con una gomma ancora attaccata insieme ad un pezzo di sospensione. «Questo è accaduto perché la velocità era elevata - sottolinea il procuratore -: c'è un'aggravante che porta la pena da cinque ai dieci anni se si va oltre il doppio della velocità consentita». E considerando che le vittime sono tre, il conto da pagare potrebbe arrivare a 30 anni. «Anche un magistrato - prosegue Luca - rimane colpito profondamente da una tragedia come questa con una famiglia sterminata, è un dolore immenso. Io ho una nipote di due anni e ho i brividi a pensare a quel bimbo e alla mamma che ha perso il marito e il figlio in una passeggiata in vacanza. Faremo di tutto per ricostruire i fatti e accertare le responsabilità». Già predisposta una consulenza sulla dinamica e anche sul mezzo, l'Audi A3 della tedesca, per escludere eventuali guasti meccanici. «È un caso delicato, ci sono tre vittime - conclude Luca - e ci sarà come sempre la massima attenzione per la ricerca della verità, con una pena che sia proporzionata rispetto alla gravità dei fatti».

GLI ACCERTAMENTI
Sulle tre salme negli obitori di Belluno e Pieve di Cadore non verrà effettuata autopsia, ma solo l'esame cadaverico esterno. Il primo è stato eseguito ieri a Belluno sul piccolo Mattia. Oggi si procederà su papà e nonna.

IL MESSAGGIO
E ieri anche il nuovo questore di Belluno, Francesco Zerilli, appena insediato nel suo ufficio, ha detto: «Sono rimasto colpito moltissimo dalla tragedia di Santo Stefano. C'è una famiglia che è andata a trascorrere le vacanze in un posto che ha scelto, e ha trovato la morte».

 
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Ultimo aggiornamento: 9 Luglio, 10:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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