Ristoranti, scoppia la concorrenza tra chi controlla il green pass e chi no

Martedì 2 Novembre 2021 di Giuseppe Babbo
Green Pass
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JESOLO - «Chi non chiede o non verifica il Green pass fa concorrenza sleale verso gli altri locali».

Lo scorso agosto il problema erano gli insulti e le minacce di recensioni negative ai gestori che chiedono ai clienti di poter verificare il certificato verde al momento di prenotare negli spazi interni.


Ora, con la stagione terminata e i plateatici smontati, il problema è diventato il fuoco amico, ovvero chi non chiede o verifica il Green pass a chi accede al ristorate. Il tutto a discapito di chi invece verifica il certificato e magari si è ritrovato anche a perdere dei tavoli per effetto del malumore dei clienti che non avevano Green pass o, almeno, il risultato di un tampone negativo. Gli stessi clienti che poi avrebbero trovato posto in altri locali, senza troppi problemi.
Per il momento nessun nome, ma solo un malumore crescente tra i ristoratori del litorale, al termine di una stagione ottima, che ha regalato sicuramente migliori sorrisi (e incassi) rispetto a quella del 2020 e che dovrebbe far riflettere maggiormente sul rispetto delle regole. 
«La scusa di tirare su di tutto anche adesso per recuperare quanto perso nei mesi scorsi non regge perché la stagione è andata bene affermano alcuni ristoratori del lido, zona piazza Aurora . Certo paghiamo ancora le chiusure dei mesi passati e un'estate 2020 non brillante, tuttavia ci sono delle regole che dovrebbero essere rispettate da tutti, non possono esserci come al solito i furbetti di turno che fanno ciò che vogliono». 


Il riferimento è ovviamente all'obbligo di esibire il certificato verde per pranzare o cenare all'interno, circostanza introdotta dallo scorso 6 agosto ma avvertita soprattutto negli ultimi giorni con l'inevitabile chiusura di plateatici e terrazze esterne nonostante gli ultimi irriducibili. 
E con molti locali chiusi per ferie, in parecchi si dicono preoccupati per quello che potrà accadere durante le feste di Natale, quando il litorale si rianimerà e in molti riapriranno i battenti. 


Emblematico, in proposito, il video diventato ben presto virale diffuso nei social da Max Giannelli, gestore del ristorante Ai Nostrani. Video preceduto da una precisazione fondamentale: nessun giudizio dell'autore sulla scelta di vaccinarsi o meno. «Ci sono delle regole che ci possono piacere o meno dice sfogandosi nel filmato ma come tali vanno rispettate. Noi non ci divertiamo a controllare i Green pass, ma lo dobbiamo fare per legge. La concorrenza leale è bella perché ti aiuta a migliorare, chi non chiede o non verifica la certificazione fa una forma di concorrenza sleale verso quei locali che controllano il certificato. Abbiamo perso delle tavolate numerose perché qualcuno non aveva il Green pass o un tampone. Ma se avessimo accettato quelle persone, in caso di controllo, chi rischia saremmo stati noi».


Nel caso di eventuali controlli, che in città ci sono stati e ancora ci saranno, il locale può essere infatti oggetto di una multa di 400 euro, con una successiva chiusura se la violazione viene riscontrata più volte. Ma la sanzione, va precisato, vale anche per il cliente con una multa da 400 a mille euro, alla quale va aggiunta una denuncia per falso in caso l'identità non corrisponda alla certificazione verde.


Sulla vicenda interviene anche il delegato comunale di Confcommercio Alberto Teso, che ha invitato tutti a rispettare le regole. «Ad oggi non ci risultano situazioni specifiche su questo fronte spiega ma come associazione continueremo a monitorare la situazione. Come abbiamo fatto già in altre occasioni il nostro appello è uno solo e chiaro: invitiamo tutti a rispettare le regole e ad operare seguendo quanto previsto dalle varie normative, questo per garantire la sicurezza degli ospiti e degli stessi lavoratori, titolari compresi».

Ultimo aggiornamento: 14:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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