Concessioni balneari, i presidenti di Confcommercio e Federalberghi Veneto: «Jesolo un esempio per l'Italia»

Domenica 18 Febbraio 2024 di Giuseppe Babbo
Concessioni balneari, i presidenti di Confcommercio e Federalberghi Veneto: «Jesolo un esempio per l'Italia»

JESOLO - «La legge regionale numero 33 è una scelta condivisa dagli imprenditori e dal sistema sindacale regionale. Sorprende la posizione pretestuosamente polemica del presidente nazionale del Sib». Assegnazione delle concessioni demaniali sempre in primo piano sul litorale jesolano.
Dopo il duro attacco arrivato dai vertici nazionali del sindacato Italiano Balneari (Sib) e di Fiba Confesercenti, che hanno messo in discussione l'applicazione della legge regionale 33 e il modello adottato in città per il rinnovo pluriennale delle concessioni, i presidenti di Confcommercio Veneto, Patrizio Bertin, e di Federalberghi Veneto, Massimiliano Schiavon, difendono le scelte adottate sulla costa.

LA DIRETTIVA

«Aprendo alla liberalizzazione, la direttiva Bolkestein ha cambiato gli scenari provocando non poche difficoltà a livello nazionale. spiegano Bertin e Schiavon - Il Veneto è l'unica regione che ha saputo dotarsi di una legge che ha disciplinato la questione, prevedendo procedure a evidenza pubblica e bandi di gara per l'assegnazione delle concessioni. Giova ricordare che questo strumento normativo è stato adottato con un percorso di confronto e condivisione che ha coinvolto, in ogni passaggio, il sistema sindacale veneto. Stupiscono certe dichiarazioni del presidente nazionale del Sib, il quale evidentemente dimentica che la direzione tracciata dalla legge numero 33, adottata peraltro da tutti coloro che hanno inteso partecipare alle gare di evidenza pubblica, corrisponde pertanto a una consapevole volontà espressa dagli imprenditori stessi e che le associazioni sindacali hanno il dovere di rappresentare. Personalizzare poi la polemica o strumentalizzarla a fini politici è inammissibile».
Ad essere ribadita, quindi, è l'opportunità di utilizzare la legge regionale per il rinnovo pluriennale delle concessioni. «È grazie a questa norma sottolineano ancora i presidenti Bertin e Schiavon che può essere adottato un modello innovativo che porterà consistenti investimenti, strategici per il rilancio dell'intero settore. Gli aggiudicatari di queste prime gare non sono multinazionali o grandi gruppi, ma aggregazioni di imprenditori locali. Dispiace chiaramente per coloro che non risultano tra gli aggiudicatari, ma siamo certi che il dialogo e la collaborazione tra tutti i soggetti terrà debitamente conto delle varie esigenze. Su questo le associazioni di categoria vigileranno attentamente. Il modello veneto, se applicato correttamente, potrebbe rischiare soltanto di fare scuola in tutta Italia».
Ad intervenire è anche il presidente dell'associazione jesolana albergatori, Pierfrancesco Contarini: «Pur comprendendo malumori e amarezze di questi giorni spiega - il mio invito, rivolto a tutti, è di non creare polemiche e di non rilasciare dichiarazioni che, queste sì, possono generare un danno d'immagine alla nostra città. Dico questo forte del mandato sindacale che ha l'associazione, che è sempre stata e sempre sarà a fianco dei suoi associati, in modo imparziale ed a tutela della categoria e per il bene della città. Lavoriamo per riportare serenità tra gli albergatori e le categorie. Non si utilizzi Jesolo e la Costa Veneta a scopi politici».
La polemica però non manca ed è pronta ad entrare in Consiglio comunale: «Con l'applicazione della legge 33 si rischia di aggirare la direttiva Bolkestein commenta il consigliere Vincenzo Sansalone della Lista Renato Martin -, non vorrei che tale scelta diventi un boomerang illusorio in un settore in cui è necessaria chiarezza».

Ieri infine hanno aperto sulla spiaggia anche i primi chioschi: il Comune ha rinnovato le concessioni fino al 30 aprile, dopodiché ci saranno le assegnazioni in sub-concessione. L'obiettivo è tutelare i concessionari uscenti.

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