Concessioni balneari: «A Jesolo modello distorto, i grandi capitali si sono appropriati di amplissime porzioni di arenile»

Le critiche di Fiba Confesercenti e Fipe Confcommercio: "Operazione senza prendere in considerazione i principi delle procedure di evidenza pubblica"

Sabato 17 Febbraio 2024 di Giuseppe Babbo
La spiaggia di Jesolo

JESOLO - «Ora bisogna fare il possibile affinché questa distorsione delle procedure applicata in Veneto possa non verificarsi altrove, evitando che le amministrazioni periferiche avviino gare nell'assegnazione delle concessioni vigenti con queste modalità». Diventa un caso nazionale l'esito delle prime gare e delle relative procedure di selezione per l'assegnazione delle concessioni demaniali a Jesolo. A sollevare dubbi, perplessità e contestazioni sono i vertici delle principali associazioni di categoria del comparto balneare. «L'esito delle prime gare e delle procedure selettive per l'assegnazione delle concessioni a Jesolo ci lascia amareggiati - affermano in una nota congiunta Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe Confcommercio, e Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti - È inaccettabile che il futuro economico di un sistema turistico balneare sia affrontare in maniera così superficiale: dietro le imprese ci sono altrettante famiglie che, da anni, investono e che hanno come unica fonte di reddito quella che deriva dalla gestione dell'attività balneare.

Un valore sociale importante».

Le gare sono state effettuate sfruttando l'opzione aperta dalla legge regionale 33 che ha dato ai Comuni del litorale la possibilità di gestire le concessioni balneari attraverso piani di investimento pluriennali. A ottenere il punteggio più alto per l'assegnazione dell'Umg ​​(Unità minima di gestione) compresa tra piazza Brescia e piazza Mazzini è stata la cordata formata da Mario Moretti Polegato, patròn di Geox, la famiglia Menazza e Alessandro Berton, imprenditore e presidente di Unionmare, a sua volta finito al centro di aspre critiche per il suo ruolo associativo e per ora rimasto in silenzio. La concessione antistante a piazza Marconi è stata invece vinta dalla Sebi srl guidata dallo jesolano Alessandro Iguadala. Ma le contestazioni non mancano. «E' stata affrontata un'operazione senza prendere minimamente in considerazione i giusti principi delle procedure di evidenza pubblica - proseguono Sib e Fiba - il risultato è che i grandi capitali si sono appropriati di amplissime porzioni di arenile procedendo, fra l'altro, nettamente in contrasto con quanto prevede la legge 118 voluta dal Governo Draghi: garantire la massima tutela delle concessioni medio-piccole, prevedendo il principio dell'indennizzo con il riconoscimento del valore dell'impresa. Chiediamo poi al Governo di emanare in tempi rapidi un provvedimento per dare certezze e mettere in sicurezza le imprese:, non si può mortificare un sistema imprenditoriale».

SCONTRO NAZIONALE
Sulla stessa scia la presa di posizione dei parlamentari di Forza Italia Maurizio Gasparri e Deborah Bergamini: «Lascia sconcertati dicono - la decisione del Comune di Jesolo di assegnare con dei bandi di gara, fatti in base a norme che sono evidentemente in contrasto con le regole nazionali, delle concessioni balneari che comprimono l'attività di piccole imprese familiari e avvantaggiano un grande operatore estraneo al settore balneare». Come se non bastasse, altre critiche sono arrivate anche dal sindacato Base dei balneari, che ha avviato verifiche e approfondimenti su quanto accaduto a Jesolo.

LA DIFESA
A intervenire, difendendo la città, è Angelo Faloppa, presidente di Confcommercio Jesolo-San Donà: «Stiamo assistendo a livello nazionale - ribatte - a strumentalizzazioni non accettabili da parte di persone che non sanno come si sta procedendo nella costa veneta, nel pieno rispetto dei dettami della stessa Bolkestein. Critiche "politiche", ma anche frutto di personalismi, che tendono solo a inasprire gli animi. Quello che stiamo facendo è semplice: stiamo procedendo per garantire ai nostri ospiti sempre più servizi, utilizzando uno strumento legislativo regionale. Probabilmente in altre parti d'Italia si sta attendendo un aiuto dal Governo che permetta di bypassare ancora una volta le indicazioni europee della cosiddetta Bolkestein».
 

Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 18:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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