Infortunio mortale a Fusina, la Procura chiede gli atti. Ecco chi è Francesco Gallo: da Gela al Veneto per un lavoro

Giovedì 3 Febbraio 2022 di Davide Tamiello - Benedetta Basso
Francesco Gallo vittima di un infortunio e il luogo dell'in

FUSINA - La procura apre un'inchiesta sull'incidente sul lavoro alla Ecoprogetti di Fusina in cui ha perso la vita Francesco Gallo, 49enne operaio trasfertista di Gela.

Il pubblico ministero Andrea Petroni sta attendendo una relazione da parte dello Spisal, che sta indagando sull'accaduto, per decidere se e quali nomi iscrivere sul registro degli indagati in modo da poterli convocare per l'autopsia e per gli altri accertamenti ritenuti necessari.


Nel frattempo i sindacati hanno preannunciato un'ora di sciopero: Filtcem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil considerano «gravissimo e inaccettabile che si continui a morire nei luoghi di lavoro. I morti di questi anni non possono più essere solo commemorati e la solidarietà alle famiglie serve a ben poco. Abbiamo deciso - dichiarano Daniele Giordano, Urs Passi, Andrea Zaniol, Davide Stoppa, Massimo Novello, Giorgio Rigo e Fabiano Travagnin - di proclamare un'ora di sciopero e auspichiamo che tutti i lavoratori di Veritas aderiscano perché la battaglia per la salute e la sicurezza non ha confini aziendali ma riguarda tutti i lavoratori. Le Istituzioni non stanno mettendo in campo le risorse necessarie alla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. Non possiamo più ascoltare proclami a tutela della salute e della sicurezza quando continua a proseguire la strage nei luoghi di lavoro. Per tale motivo chiederemo un incontro con la Regione Veneto».


Francesco Gallo, 49 anni, originario di Gela in Sicilia ma impiegato a Nervesa della Battaglia nel Trevigiano per la Omd costruzioni meccaniche, è morto dopo essere caduto da un ballatoio a un'altezza di 4 o 5 metri da terra e probabilmente è caduto di testa. Il compagno che martedì mattina era al lavoro con lui e gli altri lavoratori intervenuti subito dopo nulla hanno potuto fare per soccorrerlo, poco dopo, quando sono arrivati i soccorsi del 118 non hanno fatto altro che constatarne la morte. Gallo, siciliano di origine, viveva nel Bergamasco.


L'AZIENDA

«Siamo tutti distrutti e provati da questa terribile tragedia. Non è mai successa una cosa del genere. Non ci diamo pace». Poche parole dette a bassa voce quelle della moglie di Enzo dal Col, il titolare della Omd di Nervesa, che è l'azienda di costruzioni meccaniche di cui Francesco Gallo era dipendente. La famiglia Dal Col si è chiusa nel dolore e Enzo in particolare, che in paese descrivono come un grande lavoratore che si è sempre dato da fare partendo da zero, è a terra, scosso e addolorato. Un dolore e un silenzio che in questi giorni bui sembrano fuoriuscire dalla villetta a Bavaria, dove Dal Col non è ancora rientrato dopo il dramma. Il titolare della Omd, infatti, dopo aver scoperto il terribile fatto si è precipitato a Fusina per capire cosa fosse accaduto e per collaborare con gli inquirenti alla ricostruzione dell'incidente.


PADRE E MARITO

Il carpentiere era originario di Gela, ma da tempo viveva nel bergamasco, dove nella stessa tragica giornata un'altra vittima sul lavoro si aggiunta a lui. Nel comune di Pedrengo, Gallo si riuniva con gli amici nei weekend, ma oltre ad essere un lavoratore esemplare, che aveva seguito tutti i corsi di sicurezza necessari, era anche padre e marito. E' il ritratto di una brava persona quella che emerge dai racconti e in molti stanno vivendo in questi giorni attimi di profonda amarezza e tristezza. Anche tra i colleghi della Omd di Nervesa appaiono sguardi tristi e occhi bassi. Gallo abitava a Pedrengo in un appartamento nel condominio di via Giorgio La Pira, al civico 7, nel centro del paese, vicino alla scuola dell'infanzia. «Quando mio marito me l'ha detto oggi non ci volevo credere - commenta una vicina di casa -, è stato un colpo. Ho sentito un nodo alla gola. Nessuno ci aveva detto nulla, mio marito l'ha appreso al bar leggendo il giornale. Era un gran lavoratore, una bravissima persona. L'avevo incrociato domenica scorsa mentre stava salendo le scale. Stava parlando con un'altra persona. Siamo dispiaciuti, abitava qui da diversi anni». Il sindaco di Pedrengo, Simona D'Alba, ha espresso cordoglio alla famiglia: «Come Comune faremo tutto il possibile per aiutare la signora rimasta sola con due bambini». Da un anno e mezzo l'operaio rientrava a Pedrengo il venerdì sera, per trascorrere con la famiglia il fine settimana. Dal lunedì al venerdì era in Veneto a lavorare. Alloggiava in un bed & breakfast a Nervesa, in provincia di Treviso, dove vive il fratello di sua moglie.
 

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