Padova. La panchina rossa per Giulia, il papà: «Nessuno me la ridarà ma nasce qualcosa di buono»

Sabato 25 Novembre 2023 di Gabriele Pipia
Padova. La panchina rossa per Giulia, il papà: «Nessuno me la ridarà ma nasce qualcosa di buono»

PADOVA - Un accenno di sorriso, una calda stretta di mano e un intenso abbraccio. «Siamo tutte compagne di Giulia», dice con la voce rotta dal dolore Daniela Mapelli. «Nessuno mi restituirà mia figlia, ma da questa tragedia deve nascere qualcosa di buono», risponde dandosi forza Gino Cecchettin. La rettrice dell'Università di Padova e il padre della ragazza ammazzata si sono parlati per la prima volta ieri mattina davanti ad un migliaio di studenti. L'ateneo e il Rotary Club di Padova hanno deciso di dedicare a Giulia una panchina rossa nel cortile del Dipartimento di Ingegneria, dove avrebbe dovuto laurearsi la ventiduenne e dove in passato aveva frequentato le lezioni pure il padre Gino.
«I minuti di silenzio o di rumore finiranno, ma voglio che tutti i giorni ognuno di noi trovi il tempo di guardarsi dentro e pensare a quello che può fare per migliorare la propria vita anche nei confronti delle persone amate», esorta Cecchettin guardando in faccia quelli che erano i compagni di sua figlia. «Voi siete il futuro e ognuno si può confrontare per comprendere cosa è mancato a tutti i livelli.

Io mi promuoverò affinché qualcosa di positivo nasca».

L'UNIVERSITÀ

Per la rettrice «è un episodio che ancora facciamo fatica a comprendere. Giulia è stata uccisa con una violenza inspiegabile e questo ci spaventa».
Gaudenzio Menghesso, direttore del Dipartimento di Ingegneria, è il professore con cui Giulia aveva fatto l'ultimo esame prima di dedicarsi alla tesi. «Non bastano la panchina rossa, il minuto di silenzio e il posto vuoto che facciamo nelle nostre aule - ammette -. Faremo di più: dei momenti di discussione e dei corsi specifici».
Molto duro l'intervento di Emma Ruzzon, presidente del Consiglio degli studenti. «Dobbiamo avere coraggio di riconoscere che anche all'interno dei luoghi di istruzione la violenza esiste. Quando ci sono molestie da parte del corpo docente che vengono insabbiate o non affrontate. Quando ci sono molestie nei corridoi universitari e si dice in qualche maniera "è libertà di espressione", "non possiamo farci niente finché non arriva il fatto grave"».
Parole pesanti come macigni che hanno indotto l'ateneo a replicare con una nota per spiegare che «Ruzzon, su richiesta di spiegazioni da parte della rettrice, si è personalmente scusata per le frasi dette frutto dell'agitazione e dell'emozione». Una nota per rimarcare che «l'Università di Padova è attentissima e ferma nell'affrontare qualsiasi molestia». Ruzzon però non ci sta: «Le mie dichiarazioni sono state travisate e decontestualizzate, sono sconcertata».

LE INIZIATIVE

Oggi intanto sono previste centinaia di iniziative in tutto il Veneto perché la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne arriva in un momento mai così sentito. L'appuntamento più importante sarà questa sera alle 19 a Torreglia, proprio il paese dell'omicida Filippo Turetta. Nel giorno in cui l'ex fidanzato di Giulia torna in Italia dopo l'arresto in Germania il Comune ha organizzato una fiaccolata dall'altissimo valore simbolico. Non è escluso che possano parteciparvi anche i genitori dello stesso Filippo.
Tante iniziative sono attese anche a Padova con l'adesione di associazioni, movimenti politici e sindacati: alle 14.30 partirà un corteo da Porta Portello e alle 16.30 ci sarà un flash mob davanti al municipio. Domani l'attenzione si sposterà su Vigonovo, il paese di Giulia: alle 17 ci sarà la "passeggiata arrabbiata" con in prima linea associazioni e collettivi femministi. A Mestre in piazza Ferretto alla 10 il prefetto Michele Di Bari e il questore Gaetano Bonaccorso saranno al gazebo della Polizia di Stato "Questo non è Amore". Con loro anche Martina Semenzato, presidente della commissione Pari opportunità della Camera.

Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 10:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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