Omicidio Cecchettin, la chiamata del testimone al 112 e il mancato intervento: «Mezzi impegnati altrove». Il ministro Piantedosi: «Va fatta chiarezza»

I carabinieri la sera dell'11 novembre non sono intervenuti e ora la Procura ha acquisito la telefonata

Venerdì 24 Novembre 2023 di Redazione Web
Giulia Cecchettin, carabinieri

VENEZIA - Mezzi impegnati altrove, ecco perché i carabinieri non sarebbero intervenuti la sera dell'11 novembre, quando un testimone li ha chiamati per avvertire dell'aggressione di Filippo Turetta nei confronti di Giulia Cecchettin. Sul fatto è intervenuto anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi (intervistato da Nicola Imberti durante l'evento "L'Europa di Domani"): «Questa vicenda merita e richiede un approfondimento, va fatta chiarezza. Saranno fatte delle verifiche. Vedremo. Le forze di polizia non si sono mai sottratte dall'assunzione delle loro responsabilità. Se emergessero delle criticità sarebbe legittimo preoccuparsi». 

Mancato intervento, la nota dei carabinieri

I militari spiegano che un uomo - dal balcone della propria abitazione - ha denunciato «un'accesa lite tra una coppia di giovani con un aggressione fisica ai danni della ragazza» nel parcheggio di via Aldo Moro a Vigonovo. Ma «non era stato comunque in grado di indicare il numero di targa dell'autovettura e concludeva la telefonata segnalando che la coppia era risalita a bordo della stessa e si era appena allontanata.

Il contenuto della telefonata, corredato di registrazione audio, è stato messo a disposizione dell'autorità giudiziaria non appena appresa la notizia della scomparsa della ragazza», ossia già domenica 12 novembre, si legge in una nota dell'Arma che «esclude categoricamente» altre telefonate al 112 e come sia «destituita di ogni fondamento la notizia di un fascicolo/indagine della procura della Repubblica di Venezia in merito alla telefonata del cittadino di Vigonovo».

Quando arriva la telefonata da Vigonovo all'operatore della centrale «perveniva un'ulteriore richiesta d'intervento per una rissa all'interno di un bar, in relazione alla quale disponeva l'invio sul posto di un'autoradio in servizio di pronto intervento. Nelle stesse circostanze di tempo, l'altra autoradio disponibile era stata già impegnata per una lite occorsa a seguito di un incidente stradale» si aggiunge. «Saranno comunque avviati a cura dell'Arma tutti gli approfondimenti necessari per verificare la correttezza delle procedure operative seguite».

Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 10:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci