Ex fidanzati scomparsi

Ex fidanzati scomparsi. Filippo indagato per tentato omicidio: «Ha aggredito Giulia e l'ha caricata in auto esanime», la scena ripresa dalle telecamere di Dior. «Aiuto, mi fai male»

Svolta nelle indagini al sesto giorno di ricerche: il 22enne padovano inchiodato da un video dell'azienda a Fossò. Perquisita la casa a Torreglia. L'appello della mamma di Turetta: "Chiamaci". Elena: "Mia sorella aveva detto alle amiche di aver paura di lui"

Venerdì 17 Novembre 2023

La sorella di Giulia in lacrime: "Avevo un presentimento..."

«Nel momento in cui mio fratello mi ha chiamato alle 8 del mattino chiedendomi dov'era Giulia, ero preparata al peggio.

Avevo tutti i presentimenti e si stanno confermando». È uno dei passaggi dell'intervista di Elena, la sorella di Giulia Ceccherini, a Pomeriggio Cinque su Canale 5. «Chiunque fosse loro vicino e che conosceva Giulia e Filippo - ha aggiunto -. sapeva che c'era qualcosa che non andava nel loro rapporto. Giulia è molto legata alle persone che le stanno a fianco, alla famiglia, soprattutto dopo la perdita della mamma. Stava iniziando ad aprirsi dopo quel lutto, a seguire i suoi sogni e lui li percepiva invece come un distaccamento. Giulia non lo voleva allontanare - ha precisato-, ma quello di Filippo era un comportamento ossessivo. Voleva essere sempre dov'era lei. Al mio compleanno avevamo deciso di passare un giorno per stare insieme io, mio fratello e Giulia. Lui invece voleva unirsi a noi, ma Giulia voleva che fossimo solo noi tre. Filippo l'ha chiamata tutto il giorno». «Forse Giulia avrebbe dovuto chiudere il rapporto già nei primi mesi - ha confidato - perchè abbiamo visto che i problemi erano nati già all'inizio della relazione. Era geloso di cose che non dovevano essere. Spero - ha concluso tra le lacrime - che Giulia torni, di poterla riabbracciare».

L'avvocato di Turetta: "L'accusa di tentato omicidio un mezzo per indagini più approfondite"

L'iscrizione nel registro degli indagati di Filippo Turetta, «più che confermare elementi concreti sulla sussistenza dell'ipotesi di tentato omicidio, è più un mezzo per poter fare un certo tipo di indagini più approfondite». È la posizione espressa dall'avvocato Emanuele Compagno, il legale nominato d'ufficio stamane per difendere il ragazzo 22enne, che resta irreperibile, dopo essere scomparso con l'ex fidanzata Giulia Cecchettin. «La famiglia è scossa, molto colpita da queste notizie» ha aggiunto al legale, uscendo dalla casa dei Turetta, a Torreglia (Padova) al termine della perquisizione dei carabinieri. Per Nicola Turetta ed Elisabetta Martini, i genitori, l'ansia è accentuata dal fatto che anche del loro figlio mancano notizie da 6 giorni. «Parlando assieme a loro di Filippo - ha spiegato - è emersa quasi una figura di ragazzo modello, che frequentava l'università, non ha mai avuto screzi con nessuno, una persona buona di carattere, un ragazzo d'oro. Per i genitori è veramente incredibile quello che sta avvenendo». Compagno ha poi riferito ai cronisti l'appello della mamma: «Se Filippo può sentirci, si avvicini alla sua famiglia, può telefonare anche a me, sono a sua disposizione. Entrambi diano dei segnali, perchè le famiglie li aspettano a braccia aperte». Sull'esistenza di un video che documenterebbe l'aggressione da parte di Turetta a Giulia, sabato notte, ripreso dalle telecamere di un'azienda del posto, il legale ha solo detto: «Del video di cui si parla non so nulla - il legale non aveva ancora potuto visionare il fascicolo giudiziari, ndr - l'ho letto stamane, sulla stampa, poco dopo essere stato nominato». 

La sorella Elena: "Giulia aveva detto alle amiche di aver paura di Filippo"

«Giulia aveva confidato alle amiche di aver avuto paura di Filippo in varie occasioni, ma a me non aveva detto nulla». Lo ha detto Elena Cecchettin, sorella di Giulia, scomparsa da sei giorni insieme al suo ex fidanzato Filippo Turetta parlando a Storie Italiane su Rai1. «Avendo parlato con persone vicine a Giulia ed essendoci anche confrontati su quello che Giulia ci diceva, è emerso che con loro aveva parlato di aver avuto paura di Filippo. Che dopo certi episodi aveva scritto "Non era mai successo, ma mi ha fatto veramente paura, sia per le parole che i gesti che ha usato", per poi minimizzare sui gesti dicendo "ma no, non è niente". Però in più occasioni ha detto di essere preoccupata, cosa che non mi aveva mai detto direttamente, forse perché pensava che potessi essere troppo protettiva nei suoi confronti», ha detto Elena. «C'è questo episodio che mi è stato riferito», ha proseguito, «dovevano trovarsi con il gruppo dell'università verso una certa ora, ma dati gli orari dell'autobus Giulia sarebbe arrivata a Padova prima, e quindi avrebbe occupato il tempo facendo delle commissioni. Filippo si era offerto di accompagnarla in macchina ma lei aveva risposto di no, che preferiva stare da sola e di vedersi direttamente all'appuntamento con gli altri. Ma nonostante questo lo aveva trovato ad aspettarla alla fermata dell'autobus a Padova. Quindi lui aveva deciso di presentarsi nonostante la sua presenza non fosse richiesta». Anche la nonna di Giulia ha raccontato alle telecamere del programma che la nipote in più di un'occasione le aveva confidato di essersi lasciata e ripresa con Filippo perché lui era «troppo geloso» e le «stava troppo addosso». 

"Giulia rincorsa e caricata in auto ormai esanime"

È in un video di una telecamera di videosorveglianza la soluzione a sei giorni di mistero. Nel filmato si vedono i due ragazzi impegnati in una colluttazione durante la quale Giulia viene ferita e perde sangue. Filippo, coetaneo della vittima, scrivono gli inquirenti nelle carte giudiziarie visionate dall'Adnkronos, «poneva in essere atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte colpendola nuovamente al fine di evitare che la stessa fuggisse». Dopo aver colpito Giulia con calci mentre si trovava a terra, tanto da farle gridare "mi fai male" invocando aiuto, Filippo viene ripreso mentre si sposta insieme alla ex in un'altra area con la propria auto, dalla quale la 22enne fugge. Rincorsa, viene colpita alle spalle da Turetta, che l'aggredisce violentemente, provocandone la caduta, per impedire che si allontanasse «e producendole, quale conseguenza della propria azione - si legge - ulteriori ferite e ulteriori copiosi sanguinamenti, che determinavano che la parte offesa rimanesse a terra apparentemente esanime mentre il Turetta caricava il suo corpo nella propria auto, allontanandosi dal luogo dei fatti e rendendosi immediatamente irreperibile». Il 22enne, che mai aveva accettato la decisione della coetanea di troncare la loro relazione, è ancora ricercato. Non solo in Italia. 

L'avvocato della famiglia di Filippo: «Un ragazzo buono, mai screzi con nessuno. I genitori? Sanno che potrebbe anche averla uccisa» - Video

Video

 

Conclusa la perquisizione a casa Turetta, genitori molto provati

È durata circa tre ore e mezzo la perquisizione che i carabinieri, su incarico della Procura di Venezia, hanno eseguito oggi nella casa della famiglia di Filippo Turetta, il 22enne indagato in relazione alla sparizione sua e di Giulia Cecchettin. Nel corso dell'attività gli investigatori hanno acquisito diverso materiale, in particolare di tipo informatico, ritenuto utile per le indagini. In casa c'erano i familiari di Filippo, i genitori e un fratello 17enne. L'avvocato nominato d'ufficio per rappresentare Filippo, Emanuele Compagno, ha riferito che madre e padre hanno dato la più ampia collaborazione, anche se per loro si è trattato di un momento molto difficile sul piano emotivo, alla luce delle notizie uscite in mattinata, in particolare quella di un video che riprenderebbe gli istanti di un'aggressione da parte del ragazzo all'ex fidanzata, del quale il legale ha precisato di non essere al momento a conoscenza.

La famiglia di Giulia avvisata del video dal procuratore

I genitori di Giulia Cecchettin sono stati avvisati dal Procuratore di Venezia Bruno Cherchi dell'iscrizione nel registro degli indagati di Filippo. Lo ha detto il legale di fiducia dei Cecchin e della 22enne, Stefano Tigani. «Il Procuratore ci ha avvisato prima dell'emissione del comunicato - dice Tigani - un fatto che abbiamo molto apprezzato. Capisco il riserbo sulle indagini, è un'indagine complessa ed è giusto che seguano il loro percorso; noi aspettiamo anche e questo passo avanti è preoccupante». «Speriamo in una soluzione nel breve - prosegue il legale -perché ogni momento che passa per la famiglia complica tutto. Finché c'è da sperare noi speriamo e non ho nulla da commentare. Non sappiamo nulla sull'esito degli esami sulle tracce ematiche e sulle eventuali immagini di telecamere del piazzale dove sono stati visti l'ultima volta». Da parte sua l'Associazione Penelope, che segue la famiglia, fa spere che il padre di Giulia, Gino, «è crollato passando dall'attesa per una laurea alla realtà della scomparsa e di quanto sta accadendo ora. Se qualcuno ha visto o sentito, ci faccia sapere anche in via anonima».

Filippo ha aggredito Giulia a mani nude: la scena ripresa dalle telecamere

Filippo ha aggredito Giulia a mani nude: lo dicono le telecamere dell’azienda Christian Dior di via Quinta Strada, a Fossò, che hanno ripreso la scena. È questo uno dei motivi per i quali la procura di Venezia ha deciso di iscrivere il nome del ragazzo sul registro degli indagati per il reato di tentato omicidio. Per il momento continuano a non esserci certezze su cosa sia accaduto e dove siano finiti i due ragazzi.

Mentre continuano frenetiche le ricerche nelle province di Venezia, Treviso, Pordenone e Belluno, il pm Andrea Petroni si appresta a nominare un esperto che dovrà analizzare le tracce di sangue, i capelli e lo scotch rinvenuti in via Quinta Strada, per accertare se il Dna corrisponde a quello di Giulia. Il procuratore Bruno Cherchi lancia un appello: «Se i due ragazzi sono assieme, facciano avere loro notizie. Se Filippo è da solo si faccia sentire, spieghi cos’è successo: potrebbe essere utile anche a lui».

Ricerche tra i bivacchi sulle Dolomiti

Il soccorso alpino di Sesto in queste ore, con l'ausilio di un elicottero, sta controllando anche i bivacchi in quota, come i rifugi Comici, Locatelli e Pian di Cengia. Visto che l'autovettura comunque non è stata localizzata in zona si tratterebbe di una operazione ad esclusione, per non trascurare ogni possibile eventualità.

L'avvocato dei Cecchettin: «Si poteva ipotizzare l'iscrizione a notizia di reato di un'ipotesi delittuosa»

«C'è stata la delicatezza di comunicarcelo da parte della procura. Si poteva ipotizzare l'iscrizione a notizia di reato di un'ipotesi delittuosa, e la scelta dell'ipotesi ci lascia comunque ancora nella speranza di avere una buona notizia, voglio ancora sperare». Lo ha riferito l'avvocato Stefano Tigani, legale della faniglia di Giulia Cecchettin. Sull'esame del dna sulle macchie di sangue e delle immagini di videosorveglianza «non sappiamo nulla - ha aggiunto - sono dettagli delicati che se anche sapessimo non mi sentirei di commentare, non voglio compromettere passaggi delicati dell'attività d'indagine».

Investigatori a casa di Filippo Turetta

Alcuni investigatori si sono recati a casa di Filippo Turetta a Torreglia, in provincia di Padova. L'appartamento si trova a Torreglia, al civico numero 12 di Via Mirabello, in un gruppo di palazzine di color giallo all'esterno delle quali si è già formato un nutrito gruppo di giornalisti e operatori tv. Alle operazioni dei carabinieri sta assistendo anche un avvocato che rappresenta la famiglia del ragazzo. Fino questo momento nessun investigatore è ancora uscito dal condominio.

Filippo Turetta indagato per tentato omicidio

Il 22enne padovano Filippo Turetta, scomparso da sabato 11 novembre insieme alla veneziana Giulia Cecchettin, sua ex fidanzata, è stato iscritto nel registro degli indagati per tentato omicidio, a seguito della denuncia di sparizione della ragazza.

L'iscrizione, spiega la Procura in una nota, è funzionale anche a consentire attività necessarie e irripetibili: per non lasciare inesplorato alcuno spunto investigativo, infatti, sono state disposte alcune perquisizioni che hanno avuto corso nella mattinata di venerdì 17 novembre.

Scattano le ricerche nel lago di Barcis, campo base anche a Maserada sul Piave

I vigili del fuoco di Pordenone stanno scandagliando, da questa mattina, il lago di Barcis (Pordenone) alla ricerca di tracce dei ragazzi veneti scomparsi sabato scorso, Giulia Cecchettin e Filippo Turetta. Sul posto, assieme alle squadre speleo-alpino-fluviali, ci sono anche i sommozzatori. Analoghi campi base saranno allestiti in altre aree lungo il percorso dell'utilitaria dove esistono corsi d'acqua o dirupi molto profondi

Da quanto si apprende, la località non è stata scelta in base a elementi precisi, ma perché si trova lungo la direttrice che l'auto ha seguito nella notte tra sabato e domenica. I dispositivi di lettura targhe l'hanno infatti immortalata lungo la strada pedemontana a Caneva, quindi a Polcenigo e successivamente, in maniera del tutto sorprendente, nella stazione turistica del Piancavallo, a 1.300 metri di quota, raggiungibile con una lunga deviazione. Siccome la «fotografia» successiva è stata scattata all'uscita delle gallerie tra Erto e Casso e Longarone (Belluno), non lontano dalla diga del Vajont, le ricerche si concentrano oggi sul lago di Barcis, località dove il veicolo è obbligatoriamente transitato.

 

Ricerche anche sul fiume Piave
 

Perlustrazioni sono in corso su campi, canali e sul fiume Piave nelle strade del trevigiano, attraverso le quali Filippo Turetta, l'ex fidanzato di Giulia Cecchettin scomparso con lei da sabato scorso, sarebbe transitato con la sua auto. Identiche ricerche, com'è noto, sono state compiute sulle arterie che il giovane ha passato nel tragitto, come stabilito dalle telecamere dei Comuni sulle strade, a Vigonovo, Zero Branco; oggi si sono allargate a Maserada (Treviso), proseguendo verso Piancavallo, il lago di Bercis, la diga del Vajont e oltre. Vigili del fuoco e carabinieri stanno setacciando l'area a margine delle strade, ipotizzando soste da parte di Turetta lungo il percorso. 

Ricerche serrate anche oggi in val Fiscalina

Il soccorso alpino di Sesto sta nuovamente setacciando la val Fiscalina nella speranza di localizzare la Fiat Punto di Filippo Turetta. Lo studente in passato ha soggiornato nella valle ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. Per questo motivo vengono controllate tutte le strade forestali che portano in quota. Carabinieri, Guardia di finanza e le altre sezioni locali del soccorso alpino dell'Alta Pusteria stanno invece cercando i due ragazzi nei Comuni di Dobbiaco e San Candido.

 

Sangue, capelli, vestiti: attesa per il test del Dna

Attesa per i risultati delle analisi e del test del Dna sulle macchie di sangue trovate lunedì in zona Fossò. I carabinieri stanno confrontando il Dna con quello di Giulia (prelevato per il rapporto un campione dalla sorella Elena) e Filippo  (recuperato il codice genetico dallo spazzolino da denti). Le ricerche si sono concentrate nel Miranese, nel parcheggio a pochi passi dallo stabilimento di Dior. A dare una mano a ricostruire quelle ore potrebbero essere le telecamere della fabbrica che potrebbero aver registrato i movimenti dell’auto lì davanti nella serata di sabato quando i due giovani, dopo il passaggio al centro commerciale di Marghera per la cena, si erano fermati a discutere.

Accanto al sangue sarebbero stati trovati anche dei capelli rinvenuti nel piazzale di Fossò dove sabato scorso, alle 23.30, la Punto è stata immortalata da una telecamera di videosorveglianza e dove è stata agganciata per l’ultima volta la cella telefonica dell’iphone di Filippo. Se quel Dna fosse di Giulia, dal punto di vista penale cambierebbe naturalmente molto. Ma, avvertono gli investigatori, il sangue trovato non era poi molto. A cinque giorni dalla scomparsa, i punti fermi di questa brutta storia sono fissati da una sequenza cronologica di fatti immortalati soprattutto dalle telecamere.

Ieri, alle 13, dal fiume Muson è spuntato un pezzo di tessuto bianco. Si era incagliato nella rete metallica incastrata in un’ansa nei canneti, vicino al Castello di Stigliano nella zona di Santa Maria di Sala (Venezia). A trovarlo sono stati i sommozzatori che stavano scandagliando il letto del corso d’acqua. Il pezzo di tessuto rimasto incastrato nella rete di un materasso nel sedimento del fiume ha messo ovviamente in allarme gli inquirenti. Gli investigatori lo hanno prelevato e portato via in un contenitore per le analisi, ma le ricerche non si sono fermate. Così come sono proseguite per tutto il giorno anche in val Pusteria, vicino alle ultime zone di avvistamento dell’auto.A Stigliano di S. Maria di Sala, sul fiume Muson, prima allerta per un ritrovamento che ha mosso sommozzatori e forze dell’ordine: attorcigliati alla rete di un materasso c’erano filamenti di tessuto, forse brandelli di vestiti, consegnati ai carabinieri. Per il momento, però, i brandelli di stoffa non sarebbero stati associati alla 22enne scomparsa e i dubbi sui pezzi di stoffa saranno chiariti con il prosieguo degli accertamenti.

Video

 

Non sono ancora stati trovati Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, i due ex fidanzati scomparsi dall'11 novembre. Pompieri e volontari della Protezione civile hanno iniziato a mappare il territorio, in particolar modo si cerca vicino ai fiumi: nei pressi del Brenta, del Naviglio e dei corsi d'acqua secondari

Per le ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta si sono mossi nel Veneziano e nel Trevigiano più di duecento uomini.

Sommozzatori, unità cinofile, carabinieri, protezione civile ordinaria ma anche - da giovedì mattina - una sessantina di volontari. Si cerca ovunque: nei fiumi, nella boscaglia. Ma anche nelle case abbandonate e nei campi incolti. Con un'unica speranza: che i due 22enni scomparsi siano ancora vivi.

 

Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 11:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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