Ex fidanzati scomparsi. I conti correnti sotto esame e le ricerche di quel computer che Giulia aveva con sé

Giovedì 16 Novembre 2023 di Giulia Zennaro
Ex fidanzati scomparsi. I conti correnti sotto esame e le ricerche di quel computer che Giulia aveva con sé

VIGONOVO - Una famiglia che incarna il significato più profondo del termine "resilienza": questa è la definizione migliore per descrivere la famiglia di Giulia Cecchettin, che da sabato sera vive nell'angoscia e nella preoccupazione per i risvolti che potrebbe assumere la scomparsa della ragazza, eppure continua ad andare avanti con tenacia.

Una famiglia dalla quale Giulia aveva preso il carattere mite e gentile eppure fortissimo che l'aveva aiutata a superare la perdita della mamma un anno fa. «Mia nipote i pianti se li fa da sola, come anch'io piango per mia sorella da sola - confida zia Elisa Camerotto - Con gli altri ci mostriamo forti. Giulia aveva perso il suo punto di riferimento, la mamma, eppure era riuscita a ultimare gli studi e stava per laurearsi, la chiusura di un percorso».

«La morte di mia zia aveva rinforzato i legami tra noi», confida Giovanni, cugino di Giulia. «Filippo mi sembrava un ragazzo timido ma normale, ma quando la tua ragazza ti lascia puoi stare tanto male da ammalarti, anche se molte cose sono state ingigantite». Che dietro i successi nello studio di Giulia, che doveva laurearsi oggi, si nasconda la chiave per interpretare il corto circuito nella mente di Filippo? «Non ho mai pensato che un fidanzato possa provare gelosia o rivalità per i risultati della sua ragazza, può accadere, non so se sia questo il caso», è il pensiero di zia Elisa.


«Sicuramente Filippo soffre il fatto di sentirsi lasciato indietro rispetto ai suoi compagni di studio che si laureano, inclusa Giulia. Penso che questo sentimento sia umano, così come il fatto che soffrisse per essere stato lasciato: non significa che per questo le abbia fatto qualcosa di male. La sofferenza fa parte anche dei rapporti. Giulia mi ha detto che si erano lasciati perché lei non era più felice con lui. Cos'è che non ti fa stare bene con una persona? Quando quella persona ti rende infelice o magari sei tu a non essere più la persona giusta perché sei cambiato: e Giulia di cambiamenti, in quest'anno, ne aveva vissuti».


L'ASSOCIAZIONE PENELOPE
Anche Edoardo Genovese, criminologo dell'associazione Penelope, che in questi giorni sta assistendo la famiglia Cecchettin, crede che Filippo potesse covare sentimenti di frustrazione: «Vedere il tuo punto di riferimento, la tua boa rossa in mezzo al mare, che si allontana, anche geograficamente, da te, come stava facendo Giulia che si era iscritta a un corso per illustratori in Emilia Romagna e che raggiunge i suoi traguardi nello studio prima di te può far nascere un sentimento di invidia».

Un'altra domanda ancora senza risposta riguarda gli spostamenti dei ragazzi e come stiano facendo a sopravvivere per così tanti giorni senza farsi notare da nessuno né essere immortalati da una telecamera

«I ragazzi a vent'anni si fanno bastare anche cinque euro per mangiare - è il pensiero di Elisa - Dobbiamo avere fiducia negli inquirenti, stanno facendo un lavoro immane che richiede molto tempo», rassicura Genovese. «Noi continuiamo a cercarli vivi e ringraziamo chiunque segnali perché è un dovere civico. Stiamo facendo accertamenti sui conti bancari, supponiamo che abbiano con sé solo contanti. Il Rit, reparto indagini telematiche, sta cercando di rintracciare il pc che Giulia aveva con sé. Elena, la sorella di Giulia, ha preparato le locandine in tedesco e in inglese perché dagli ultimi avvistamenti della macchina di Filippo potrebbero trovarsi vicino al confine. Quei luoghi in montagna dove hanno avvistato la macchina hanno un significato per Filippo? È quello che stiamo cercando di capire ricostruendo il suo passato e la sua personalità».

Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 09:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci