Richiedenti asilo reclute dello spaccio, 80 casi da inizio anno e il "trucco" della modica quantità

Domenica 30 Agosto 2020 di Monica Andolfatto
Richiedenti asilo reclute dello spaccio, 80 casi da inizio anno e il "trucco" della modica quantità
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 La droga a Mestre: clienti da fuori, ma anche i pusher di strada. Un esercito di manovalanza a basso costo, reperita per lo più fra gli immigrati spesso in attesa di regolarizzazione, e ingaggiati in modalità mordi e fuggi.
A fotografare l'identikit dello spacciatore di città sono gli agenti del Servizio sicurezza urbana della polizia locale che dall'inizio dell'anno hanno bloccato in flagranza oltre 80 venditori al dettaglio: rigorosamente maschi, per lo più nigeriani, età compresa fra i 20 e i 35 anni, in maggioranza richiedenti asilo afferenti a comunità di ospitalità o a strutture di residenza collocate al di fuori della cintura urbana e fuori provincia. Pendolari dello smercio di stupefacente che arrivano con il treno poco prima delle 8 del mattino e se ne vanno sempre in treno poco prima delle 19. Un turno giornaliero, che lascia spazio a quello notturno per lo più affidato a personale stanziale.

Eroina e cocaina la merce più trattata in quantità modica per ogni singola cessione, in maniera da ridurre al minimo il danno in caso si incappi nei controlli delle forze dell'ordine. Diversi soggetti arrestati o denunciati, spiegano sempre i vigili urbani, risultano al loro primo guaio con la giustizia nonostante risultino in Italia da due o tre anni: il che può significare che hanno sempre spacciato ma non sono mai stati scoperti oppure che sono stati reclutati di recente chissà tramite quale processo di selezione sullo sfondo di una organizzazione criminale quanto mai efficiente e radicata. Un durissimo colpo al livello dirigenziale è stato dato dalla Squadra mobile con l'operazione San Michele e anche dai carabinieri che hanno disarticolato più livelli di commercio, ma ora pare che la piovra abbia ricostruito i suoi tentacoli.

L'ULTIMA OPERAZIONE
Intanto la polizia locale ha arrestato altri due manovali dello spaccio. È successo venerdì verso le 15 fra via Dante e via Montello in quartiere Piave. Ad assistere allo scambio di roba, alcuni agenti in abiti civili: da una parte due soggetti di colore con le dosi di neve e di ero, dall'altra l'acquirente, rigorosamente di razza caucasica, con il denaro. Quest'ultimo, fermato e identificato, è risultato essere un 33enne di origini milanesi ma da tempo residente a Bibione: per lui, segnalazione alla Prefettura come assuntore, daspo urbano di 48 ore e 450 euro di multa.
In manette sono finiti Bright Augbouteah, 33 anni, e Kennedy Onoka, 23 anni, entrambi nigeriani, entrambi senza fissa dimora, entrambi con precedenti specifici: il primo anche per minacce, porto abusivo di oggetti atti a offendere, rapina, furto aggravato e lesioni personali; il secondo anche per resistenza, false generalità e rapina.
Processati ieri mattina per direttissima, il 33enne è stato condannato a un anno e 8 mesi di reclusione e 2mila euro di multa, pena non sospesa e con obbligo di restare a Mestre e presentarsi tre volte alla settimana a firmare in commissariato, mentre al più giovane condannato a 4 mesi e 800 euro di multa è stato concesso il beneficio della sospensione della pena.
Monica Andolfatto
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Ultimo aggiornamento: 15:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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