Droga spacciata con lo sconto, a Mestre l'outlet anche per i clienti “foresti”

Giovedì 27 Agosto 2020 di Monica Andolfatto
POLIZIA LOCALE Le operazioni di ieri hanno portato all’arresto di un giovane spacciatore nigeriano
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IL FENOMENO
MESTRE L’outlet della droga. Roba di qualità a prezzi scontati. Anche del 50 o addirittura del 70 per cento. È anche per questo che la città è diventata uno dei mercati dello spaccio all’aperto più floridi - assurgendo a caso nazionale nelle statistiche investigative - attirando clientela soprattutto dal Veneto Orientale e addirittura da fuori provincia e da fuori regione. A mappare il fenomeno, la polizia locale che negli ultimi anni, grazie all’investimento che il Comune ha fatto in risorse umane e in dotazioni tecniche, è impegnata in azioni di contrasto pressoché quotidiane. Degli 80 acquirenti identificati dall’inizio dell’anno, il 75% non è di Mestre e per il 90% proviene da Jesolo, San Donà, Eraclea, Portogruaro, Concordia. E hanno motivato la loro trasferta in questo modo: «Veniamo a Mestre perché compriamo direttamente dal pusher, senza intermediazioni che quasi sempre fanno raddoppiare il costo». L’ennesima conferma di questo trend anche con l’ultima operazione conclusa sempre dai vigii urbani l’altro ieri in quartiere Piave.
LE MANETTE
A finire in manette a metà pomeriggio è stato G.E. nigeriano di 22 anni. È stato bloccato nel sottopasso di via Dante mentre si allontanava da via Piave dopo aver concluso la cessione con il compratore di turno incontrato in via Piave attorno alle 16. Allo scambio, non visti, hanno assistito gli agenti del Nucleo operativo della Sicurezza urbana, del commissario capo Gianni Franzoi, in servizio in borghese. Una squadra ha seguito l’africano, lo stesso indagato per il medesimo reato qualche giorno prima: addosso aveva i 50 euro appena incassati. Un’altra squadra ha fermato l’assuntore con le dosi appena intascate, tre ovuli per un totale di 1,8 grammi di eroina. Il pusher processato per direttissima ieri mattina è stato condannato a 6 mesi di reclusione con il divieto di dimora nel comune di Venezia e come disposto dall’autorità giudiziaria accompagnato nella struttura di accoglienza Città solare di Mira.
IL CLIENTE
E da dove arrivava il cliente? Dal Portogruarese. Venuto apposta a Mestre, come ammesso dal medesimo perché le tariffe praticate sono superconcorrenziali. Un insospettabile ristoratore di 56 anni, con il vizio dell’ero da sniffare. Siringhe con sé non ne aveva e neanche mostrava segni evidenti di “buchi”. Stavolta la “pista” gli è costata cara: oltre alla segnalazione in Prefettura, 450 euro di multa e daspo urbano: 350 euro per lo scambio di stupefacente nella pubblica via, il resto per la misura di allontanamento ai sensi del nuovo regolamento comunale di polizia urbana. E pure il 53enne sorpreso e sanzionato mentre stava consumando l’eroina che gli era stata venduta da poco, seduto su una panchina del parco di via Tasso è “foresto”: per lui il viaggio andata e ritorno è da Zero Branco, in provincia di Treviso. Stavolta per il “biglietto” ha dovuto sborsare la cifra fissa di 450 euro. Nessuno sconto.
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