La conferma dalle acque di scarico: si consuma sempre più droga

Venerdì 4 Agosto 2023 di Fulvio Fenzo
MESTRE Una ricerca sul consumo di sostanze stupefacenti

MESTRE - Le sostanze stupefacenti maggiormente consumate in Italia si confermano la cannabis e i suoi derivati, con un consumo medio nazionale di 51 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti, seguite da cocaina (circa 11 dosi) ed eroina (circa 3 dosi). Ma Venezia si attesta sopra alla media: 54,5 dosi di cannabis ogni mille abitanti, ben 17,2 dosi di cocaina e 3,2 di eroina.

Insomma, se ce n’era bisogno, anche lo studio nazionale condotto dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” e finanziato dal Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, conferma l’emergenza droga nel territorio veneziano.


“ACQUE REFLUE”
Lo studio, inserito nella Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, si basa sull’analisi dei residui metabolici delle sostanze stupefacenti nelle acque reflue urbane che arrivano ai depuratori, permettendo di stimare quali e quante sostanze vengono complessivamente consumate da tutta la popolazione afferente ai depuratori oggetto di monitoraggio. «Il progetto “Acque reflue” ha sviluppato una rete di rilevamento nazionale che ha incluso complessivamente 33 centri urbani equamente distribuiti in 20 regioni italiane», spiega Sara Castiglioni, responsabile del Laboratorio di Indicatori Epidemiologici Ambientali dell’Istituto “Mario Negri”. Oggetto di studio sono stati i trend di consumo delle sostanze psicoattive “maggiori” (cocaina, amfetamina, ecstasy, metamfetamina, eroina e cannabis) e l’identificazione sul territorio italiano della presenza di nuove sostanze psicoattive (New Psychoactive Substance - NPS), con un monitoraggio che ha avuto luogo dal 2020 al 2022 in quattro campagne di rilevamento successive. 


I NUMERI
Nel biennio preso in esame i dati su Venezia figurano “in altalena”, ma sempre su posizioni estremamente alte. Per la cannabis, infatti, si passa dalle 50 dosi ogni mille abitanti del 2020, alle 88 del primo dei due monitoraggi del 2021 (il secondo scende a 75), per calare alle 54,5 dosi dell’anno scorso. Praticamente stabile, invece, il dato sull’eroina (da 3,1 a 3,2 fra il 2020 e il 2022) mentre la cocaina varia dalle 15,7 dosi del 2020 alle 23 del 2021 fino alle 17,2 dell’anno scorso.
Molto più ridotti, quantitativamente, sono risultati i consumi di metamfetamina ed ecstasy. I consumi medi di metamfetamina a livello nazionale sono risultati piuttosto costanti (0,12-0,14 dosi/giorno/1.000 abitanti), anche se a Venezia si è andati dalle 0,12 dosi del 2020 alle 0,17 dosi del 2022. I consumi di ecstasy (Mdma), sempre su scala nazionale, sono risultati ancora minori con valori medi tra 0,05 e 0,08 dosi/giorno/1.000 abitanti, che però nel Veneziano sono significativamente maggiori: 0,13 dosi nel 2020 salite a 0,27 nel 2022. «Quanto all’ecstasy (Mdma), dopo il calo del 2020 – aggiunge Castiglioni – si nota un aumento nell’autunno del 2021 probabilmente in concomitanza con la riapertura delle discoteche dopo lo stop per la pandemia Covid».
Infine, nel novero delle NPS, sono state selezionate e analizzate complessivamente 69 sostanze tra cui la ketamina, riscontrata in quasi tutte le città analizzate con carichi medi nazionali attorno a 5 mg/giorno/1.000 abitanti in tutte le campagne analitiche, e Venezia attestata su 7 mg/giorno.
 

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