Cavallino Treporti. «C'è un codice rosso», l'ambulanza lascia a terra l'uomo con le dita tagliate

Giovedì 31 Agosto 2023 di Giuseppe Babbo
Cavallino Treporti. «C'è un codice rosso», l'ambulanza lascia a terra l'uomo con le dita tagliate
CAVALLINO TREPORTI - «Vista la situazione e la disposizione geografica, se d'estate si verificano a Ca' Savio due codici rossi in contemporanea è probabile che uno dei due rischi grosso». La considerazione è quella di un cinquantenne di Punta Sabbioni protagonista, suo malgrado, di una vicenda resa nota dal Comitato per la difesa della sanità pubblica. Tutto è accaduto nel pomeriggio dello scorso 7 agosto, mentre l'uomo stava facendo dei lavori nell'orto di casa, procurandosi delle ferite a una mano, in particolare a due dita. Sanguinando riesce a fasciarsi la mano con la maglia e a guidare fino al Punto di primo intervento di Ca' Savio, dove viene visitato, medicato e fasciato. Vista l'emorragia e il tipo di ferita, all'uomo viene poi prospettato, in codice verde, il trasferimento all'ospedale di San Donà. «Ma appena salito in ambulanza ha raccontato l'uomo mi è stato chiesto di scendere perché l'equipaggio doveva correre per un altro intervento in codice rosso». Di fronte alla sua disponibilità di attendere il ritorno dell'equipaggio, al residente viene però consigliato di raggiungere autonomamente l'ospedale di San Donà. A vuoto anche la richiesta di raggiungere in idroambulanza l'ospedale di Venezia. E così all'uomo non rimane altro che raggiungere, accompagnato dalla moglie, l'ospedale di San Donà, dove viene vistato dal chirurgo. Ricoverato in astanteria, per essere il primo ad essere valutato la mattina successiva, è stato visitato alle 11.30: ad essere prospettato è un intervento di un'ora, ma è evidente che è necessario un intervento più complesso, comprendente un trapianto di cute eseguito l'11 agosto. Non senza una forte amarezza per quanto accaduto, anche dal punto di vista umano. «Non si deve dimenticare racconta l'uomo - che una comunicazione, un dialogo rispettoso e chiaro di ogni medico e operatore con la persona da curare non è un optional, ma fa parte della cura. Visto il problema della viabilità intasata, buon senso vorrebbe che nel Ppi di Ca Savio sia attuabile di prassi la valutazione dei tempi reali di percorrenza per arrivare alla scelta del Pronto Soccorso da raggiungere, ovviamente a prescindere dall'Ulss di residenza». L'Ulss4 ha avviato la ricostruzione dell'accaduto, precisando che all'uomo era stata prospettato il trasferimento a San Donà in ambulanza ma che, all'arrivo di una emergenza in codice rosso, il mezzo disponibile è stato inviato dal Suem 118 nella situazione di maggior emergenza.
Ultimo aggiornamento: 1 Settembre, 14:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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