Missione compiuta, il ritorno dei cigni: mille in laguna e anche a Mestre

Giovedì 1 Agosto 2019 di Tiziano Graziottin
Cigni sul fiume Marzenego
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E i cigni arrivarono in centro a Mestre. La foto li immortala in gruppo sul fiume Marzenego, nel cuore della città, all'altezza di Coin, sul lato dove si apre il cantiere per realizzare il nuovo mercato coperto mestrino. Si sono inoltrati anche più avanti, fin quasi a piazza Ferretto, nuovi protagonisti della movida cittadina e irresistibile elemento di attrazione non solo per i più piccoli. Ma il percorso che li ha fatti arrivare al centro della metropoli parte da molto lontano, dagli anni Ottanta, quando il WWF - preso atto che in laguna non si vedeva più un cigno manco a pagarlo - coinvolse Il Gazzettino in una iniziativa che sembrava una missione da cuori romantici senza grandi possibilità di riuscita. La ribattezzarono Il tuo cigno in laguna e in sostanza si trattava di ripopolare la laguna veneziana riportando tra canali e barene questi uccelli regali ammirati allora in altre città del Veneto. «Parliamo di 35 anni fa - ricorda Giampaolo Rallo, che oggi tra l'altro è presidente della Pro Loco di Mestre - all'epoca ero un naturalista del museo di Storia naturale di Venezia e mi venne questa idea apparentemente balzana di lanciare un'operazione per reinserire questi grandi uccelli in laguna. Ci muovemmo subito insieme a Paolo Rosa Salva e Giancarlo Ligabue, come WWF contattammo Il Gazzettino, allora diretto da Gustavo Selva, che la sposò in pieno».
L'ORIGINE
E in effetti gli articoli del nostro archivio documentano passo dopo passo il decollo, in ogni senso, dal primo servizio che informava i lettori datato 13 aprile 1984 e via via seguendo le tappe del programma con l'introduzione della prima coppia e in successione delle altre, compresa una liberazione a San Marco con madrina nientemeno che Sandra Milo, meno di un anno dopo.
«L'iniziativa del Gazzettino e del Wwf è semplice - scrivevamo presentando questa missione, accompagnata da un disegno a china del grande Romano Scarpa - occorre però l'aiuto dei cittadini, la disponibilità di naturalisti e cacciatori (per evitare che li impallinassero, ndr) e la solidarietà non solo morale dei lettori. Una coppia costa oggi sul mercato dalle 250 alle 300mila lire. Con un piccolo taglio delle ali remiganti primarie il cigno è costretto a rimanere in laguna per il periodo della muta, che dura due mesi. Abbastanza per un insediamento stabile, se gradito. Ma se troverà o meno amici, dipenderà da tutti noi». E tanti amici i cigni, malgrado qualche incidente di percorso (non erano abituati ai fili elettrici, solo per dirne una) li hanno trovati davvero se oggi si conta che in laguna ne vivano almeno un migliaio. L'operazione - costantemente documentata dai pezzi che apparivano sul nostro giornale - andò avanti per circa due anni con l'introduzione progressiva di un centinaio di coppie (acquistate in Olanda), insediate inizialmente nelle valli da pesca della Laguna Sud.
«Decidemmo di puntare sul Cigno reale di provenienza selvatica, che inizialmente grigio impiega quattro anni per diventare candido, ritenendo che avesse più possibilità di nidificare. Fu anche una grande operazione culturale - spiega Rallo - perché era un modo per insegnare il rispetto di tutti i grandi uccelli acquatici, penso ad esempio anche ai fenicotteri. Ci fu vero entusiasmo in città per l'iniziativa e arrivarono segnali importanti, come l'adesione di Federcaccia Venezia con l'allora presidente Paolo Tolotti che telefonò al giornale per finanziare l'acquisto di una coppia e per mettere a disposizione i volontari chiamati a vigilare sui cigni per evitare che qualcuno li importunasse o peggio li ferisse». Anche perché, in tempi non lontani, i cigni finivano sulle tavole per essere mangiati...
LA FAMIGLIA
Il gruppo comparso in centro a Mestre (i genitori e sei piccoli) probabilmente si è mosso dalla gronda di San Giuliano, ma certo non si erano mai visti bussare alle porte del cuore della città. «Vederli lì per me è stata come la chiusura di un cerchio - commenta Paolo Rosa Salva - l'epilogo felice di una iniziativa riuscita. Mestre è anche una città d'acqua e questa magnifica presenza contribuisce a ricordarlo a tutti». La didascalia di una foto che ritraeva un gruppo di cigni pubblicata da Il Gazzettino quel giorno di aprile del 1984 recitava: «Non è la laguna di Venezia, ma potrebbe diventarlo: dipende dai veneziani».
Applausi, sipario.
 
Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 14:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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