Torna l'acqua alta e la bora, ora è Chioggia a rischiare di più

Martedì 1 Dicembre 2020 di Roberta Brunetti
Acqua alta e bora, è Chioggia a rischiare di più

Raffiche di bora in mare, davanti alla laguna, che potrebbero arrivare anche a 60, 70 chilometri all’ora.

E a rischiare, domani, più che Venezia potrebbe essere Chioggia, dove la marea sarebbe spinta dal vento fino a superare i 130 centimetri di sicurezza garantiti dal baby Mose. Con un dislivello tra l’acqua alta del centro storico e quella della laguna sud anche di una quindicina di centimetri. Per questo le paratoie del Mose, quello vero, potrebbero tornare ad alzarsi domani mattina. La decisione sarà presa oggi dal provveditore alle opere pubbliche, Cinzia Zincone, e dal commissario al Mose, Elisabetta Spitz, sulla scorta degli aggiornamenti dei meteorologi, che anche per sabato non escludono maree «molto sostenute».

Ieri intanto prima convocazione del tavolo tecnico che riunisce le varie istituzioni deputate alle previsioni meteo-marine: Centro Previsione e Segnalazione Maree, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Cnr-Ismar. Una certa preoccupazione, tra gli esperti, c’è. Ben due le perturbazioni in arrivo: quella di mercoledì mattina, a cui ne seguirà una seconda tra venerdì e sabato. La prima darà i suoi effetti già oggi con «il formarsi di venti di scirocco lungo il medio-basso Adriatico e venti di ricaduta da nord est sul Golfo di Trieste e Venezia. La particolare conformazione del flusso di aria fredda in quota rende non del tutto definibile l’effetto della coda della perturbazione nella giornata di giovedì mattina» scrivono gli esperti. Il momento più critico domani mattina, quando le raffiche potrebbero raggiungere i 60, 70 chilometri all’ora alle bocche di porto. Le previsioni del tavolo di ieri, per Venezia, davano una massima di 120 centimetri alle 10.45 di mercoledì. Ma il problema, appunto, potrebbe essere Chioggia. Con quel vento, infatti, l’acqua sarebbe sospinta con un picco di marea anche di 15 centimetri superiore a quello veneziano. Al limite con la protezione garantita dal Baby Mose: 130 centimetri. Ed ecco la decisione da prendere oggi sull’opportunità di alzare il Mose. In questa fase di completamento dell’opera, come noto, la quota fissata per i sollevamenti resta di 130 centimetri di previsione per Venezia. Domani però, con quel dislivello, il rischio reale è di ritrovarsi con una marea comunque sostenuta a Venezia, ma ben più alta e dalle conseguenze più pesanti a Chioggia. Sollevare il Mose domani, poi, con un vento così importante, sarebbe un’ulteriore prova per la grande opera in questa fase di test funzionali.
Da tenere sotto osservazione poi anche le previsioni per giovedì mattina (110 alle 11.15, ma in un quadro di incertezza) e per il fine settimana, con l’arrivo della seconda perturbazione «più ampia e importante, che si approfondirà sull’Europa occidentale portando una nuova fase di maltempo con venti di scirocco lungo tutta la costa croata in estensione al resto dell’Adriatico» avvertono gli esperti del tavolo che per sabato non escludono «eventi di marea molto sostenuta».

Ultimo aggiornamento: 08:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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