«Navetta verso Venezia»: l'ultimo post di Alberto, l'autista trevigiano morto con i passeggeri

Mercoledì 4 Ottobre 2023 di Angela Pederiva e Davide Tamiello
Alberto Rizzotto l'autista del bus

MESTRE Alberto Rizzotto ha pubblicato il suo ultimo post su Facebook alle 18.30, geolocalizzandosi all'Hu Camping in Town, il campeggio di Marghera: «Shuttle to Venice», navetta verso Venezia.

Dopo di allora, in serata è apparsa una raffica di commenti degli amici, sempre più carichi di angoscia: «Rispondi», «Il pensiero è corso a te che fai spesso quella strada», «Per favore fatti sentire». Ma il 40enne di Tezze di Piave, frazione di Vazzola in provincia di Treviso, non ha più potuto replicare a quell'ondata di affetto: era lui l'autista del pullman precipitato dal cavalcavia Vempa, spirato con 20 dei suoi passeggeri.


SUI SOCIAL
Pensare che alla vigilia della tragedia, Rizzotto aveva postato una vignetta-amuleto: "Porto fortuna a chi mi condivide, provare per credere". E qualche giorno prima aveva fatto lo stesso con un'immagine della Madonnina di Lourdes ( "Porta solo bene"), con le foto di un quadrifoglio e di una coccinella, con un santino di San Michele Arcangelo, patrono di quella Mestre in cui purtroppo ha trovato la morte. Del resto Alberto era fatto così, confidano i tanti che gli volevano bene: sensibile e delicato, aveva sempre una parola buona per tutti, da manifestare anche attraverso un pensiero positivo sui social. Passatempi del riposo, mentre la sua grande passione era per il lavoro, come amava raccontare con istantanee e spiegazioni. «Oggi green elettric», aveva specificato lo scorso 19 settembre al Tronchetto, mostrando il bus bianco dell'azienda La Linea in servizio da e per il campeggio Hu, con la targa GK che ieri sera spuntava dalla carcassa ribaltata.


Quell'occupazione come conducente lo aveva catturato ancora una dozzina di anni fa, come annunciava a un'ex collega: «Lavoro a Mestre adesso, faccio l'autista di pullman, navetta Casinò Ca' Noghera-Piazzale Roma». Gli studi all'Ipsia di Oderzo, poi l'ingresso nel mondo dell'impiego, fino ad entrare nel settore dei trasporti: dal 2011 al 2013 alla Veneta Autobus, dal 2014 alla Martini Bus. Tanti i selfie al volante delle corriere: in attesa negli aeroporti Marco Polo di Venezia e Canova di Treviso, durante una sosta del tragitto verso Trieste per accompagnare i crocieristi ad imbarcarsi sulla nave, fuori dalla stazione di Mestre ironizzando su un Flixbus in partenza per Amsterdam: «Quasi quasi...». Il sorriso stampato sul volto, la battuta pronta per un like. Come quella, simpaticamente macabra, che aveva condensato nell'illustrazione di un finto "certificato di morte" postato giusto otto mesi fa, compilandolo con i dati un po' veri e un po' desiderati. Nome: "Alberto". Età del decesso: "104 anni". Causa della morte: "Attacco di cuore dopo aver vinto alla lotteria". Ma purtroppo non è andata così.

Tragedia del bus a Mestre. Alberto Rizzotto, l'autista morto. Il ricordo di Orazio Laudani, ex insegnante alle Medie di Vazzola


VIAGGIATORI
In quell'inferno di lamiere c'erano almeno 40 persone. Diciannove sono morti sul posto, due sono deceduti in ambulanza. Quattro i bambini che hanno perso la vita, 18 i feriti. Le vittime sarebbero per la maggior parte cittadini ucraini, e almeno una vittima di nazionalità tedesca. Erano al campeggio in vacanza. A bordo della navetta c'erano anche cittadini francesi e croati. Non è chiaro, però, se ci siano anche persone di questa nazionalità tra le vittime. A un certo punto della serata è scattato il giallo dei bengalesi: a poco a poco, famiglie intere sul posto per avere notizie. La segnalazione era rimbalzata sui social anche dai rappresentanti della comunità: in realtà, non risulta che ci fosse alcun bengalese a bordo. Un equivoco nato dal fatto che sulla stessa linea passa anche l'autobus della linea 6, che utilizzano quotidianamente i lavoratori del centro storico per tornare a Marghera. Quando i famigliari hanno provato a chiamare i loro cari (probabilmente bloccati nel traffico creato dall'incidente) non hanno avuto risposta e hanno temuto che l'incidente avesse coinvolto un bus di linea. Equivoco che si è risolto quando i rappresentanti della comunità sono riusciti a parlare con le autorità.

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Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 08:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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