MESTRE - La barriera del cavalcavia divelta e il pullman schiantato a terra, le urla, la paura, i primi soccorsi: una scena terribile quella che i testimoni si sono trovati davanti subito dopo la tragedia del bus di Marghera.
Bus alimentato a metano
Si tratta di un mezzo alimentato a metano che si è completamente accartocciato su se stesso.
Il pullman precipitato ha preso fuoco subito dopo l'impatto. Il ha fatto un volo di circa 10 metri: l'incidente è avvenuto poco prima delle ore 20 sul cavalcavia della bretella che da Mestre porta verso Marghera e l'autostrada A4. Nel primo tratto in discesa il pullman, per cause da accertare, ha sfondato il parapetto, è caduto giù finendo tra un magazzino e i binari della stazione di Mestre, incendiandosi.
Dove erano diretti i turisti
Erano diretti al campegguo Jolly o Hu di Marghera (corrispondono allo stesso indirizzo) i turisti del pullman vittime dell'incidente di stasera sul cavalcavia di Mestre. La struttura si trova all'inizio della strada Romea e fornisce un servizio di navetta per Venezia, che parte giusto davanti all'ingresso. Al momento il campeggio è chiuso e gli addetti non rilasciano dichiarazioni. Il camping, che ha anche una ampia piscina interna, ospita prevalenteme turisti stranieri.
L'ipotesi malore dell'autista
Il pullman non andava ad altà velocità e non ci sarebbero particolari curve pericolose. Peraltro il mezzo era nuovo. Per questo motivo, tra le ipotesi è che sia stato un malore del conducente, Alberto Rizzotto, 40enne trevigiano, che è tra le vittime.
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