Case occupate, via agli sgomberi. Il Prefetto: «E' qui che si sviluppano le situazioni di illegalità»

Giovedì 7 Settembre 2023 di Marta Gasparon
Uno sgombero di case occupate

MESTRE - Appartamenti vuoti e occupazioni abusive, parte la "bonifica". Se era questa una delle problematiche emerse martedì in occasione dell'incontro del prefetto Michele Di Bari nei giardini di via Piave, alla presenza di più di 200 cittadini esasperati dalla situazione che riguarda l'area, ieri Di Bari è tornato sull'argomento a margine della firma del protocollo d'intesa dedicato al controllo di vicinato, sottoscritto da una folta schiera di sindaci della Città metropolitana. «Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, qualche settimana fa ha dato a noi prefetti disposizioni ben precise, chiedendo di attuare una ricognizione di queste aree ed immobili.

Perché è proprio da lì che spesso partono determinate situazioni di degrado e di conseguenza anche forme d'illegalità», ha affermato Di Bari, dicendosi soddisfatto dell'incontro in via Piave che ha permesso di ascoltare la voce viva dei cittadini. «Voce che non solo deve scuotere o provocare, ma che si fa partecipe di un'esigenza, di una situazione particolare».

INTESA DA RIVEDERE
Tornando agli appartamenti vuoti e alle occupazioni abusive («tema che da tempo abbiamo focalizzato»), il prefetto ha voluto poi sottolineare come «a breve saranno individuate queste aree. Dopodiché agiremo di conseguenza». Un po' come l'operazione di "bonifica" che è iniziata in questi giorni a Caivano, nella zona del Parco Verde, dove un blitz delle forze dell'ordine ha voluto lanciare il segnale di un più ampio piano per le periferie. E, in termini di sicurezza, un valido contributo potrebbe presto arrivare anche da un'estensione al Comune di Venezia del protocollo d'intesa sul controllo di vicinato già esistente, ma che necessita di un aggiornamento volto a stimolare una partecipazione attiva dei residenti in un determinato quartiere, naturalmente in stretta sinergia con le forze dell'ordine, in terraferma come in centro storico. «Ce ne occuperemo nei prossimi giorni - ha precisato Di Bari -. Al momento ci stiamo focalizzando sulle aree da considerare: il controllo di vicinato è qualcosa che esiste da tempo, ma rispetto alle zone già previste dobbiamo individuarne di nuove assieme al Comune. Il protocollo è infatti ormai datato». Una mossa pensata per potenziare le aree già esistenti e per aggiungerne di ulteriori. «Vogliamo che il protocollo risponda alla realtà attuale che non è più quella di 3 o 4 anni fa».

LO STOP
Se da un lato qualcuno ha lanciato l'idea di riservare un'area specifica per il consumo alle persone che assumono stupefacenti (sul genere "stanze del buco"), dall'altra il prefetto sembra stoppare in partenza l'ipotesi. «È una proposta che innanzitutto dovrà essere valutata dagli enti preposti, in particolare dall'Ulss. Ma per ciò che mi riguarda, ritengo che questa non sia la soluzione, che va piuttosto intravista in una forma di accompagnamento», ha detto Di Bari, riferendosi al progetto "Stop and go", pensato proprio per accompagnare i tossicodipendenti verso i servizi sociali e sanitari. «Il Comune? Sta dando una grande mano in tal senso. Molte le iniziative. Ecco, credo che questo sia un po' il modello che dobbiamo adottare: una collaborazione fra tutti gli enti preposti alla sicurezza che hanno a cuore la qualità della vita delle comunità. E noi stiamo lavorando per questo». Quali altre soluzioni in vista, per via Piave? «Di precostituite non ce ne sono prosegue il prefetto . Ciò che emerge è che non soltanto il quartiere Piave, ma tutta la zona necessita di un'attenzione particolare».
 

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