Bimba di 20 mesi rischia di annegare in piscina: è salva

Lunedì 9 Luglio 2018 di Nicola De Rossi
Bimba di 20 mesi rischia di annegare in piscina: è salva

SALZANO - Un miracolo. I medici si riservano ancora la prognosi ma il peggio è passato: la piccola di venti mesi, di Salzano, che sabato mattina ha rischiato l'annegamento nella piscina di casa è fuori pericolo. La bimba, che compirà due anni a novembre, resta comunque ricoverata nella Terapia intensiva del reparto di Pediatria dell'ospedale di Padova. «Ha passato una notte tranquilla ha riferito ieri la zia - È stabile e gli esami a cui è stata sottoposta hanno dato esito negativo: non avrà conseguenze cerebrali». Questi era il grosso rischio legato all'anossia.

 
«BUONE NOTIZIE»«Le notizie sono buone - aggiunge la parente - aspettiamo tutti con ansia che la prognosi venga sciolta: i medici dicono che è stato un miracolo. Non riusciamo ancora a capire cosa sia successo, mia cognata è ancora sotto choc e non ha un ricordo chiaro di quei momenti. Un altro aspetto che non capiamo è che la mia nipotina aveva paura della piscina e non ci andava mai senza la mamma». Una vasca, quella ricavata in cortile, nel retro della villetta, con tutti i crismi, interrata, in cemento, con la scaletta per salire e scendere e l'acqua alta poco più di mezzo metro. Saranno i carabinieri di Noale a ricostruire la dinamica dei fatti, ma può essere che, dopo che la mamma aveva richiamato la piccola e il fratellino di quattro anni fuori dall'acqua e li aveva persi di vista per un attimo, pare per stendere i panni, la bimba sia stata sbilanciata dal salvagente a ciambella che aveva attorno al corpicino e sia scivolata dentro a faccia in giù. E stata la madre a estrarla ed è stato decisivo anche il fratello più grande, di 16 anni, che era in casa e che le ha praticato la respirazione bocca a bocca.
RICONOSCENZAMa a essere eccezionali sono stati soprattutto i sanitari del Suem di Mirano e i colleghi dell'elisoccorso di Padova che, accorsi sul posto, hanno lottato un'ora e mezza per stabilizzare la piccina. E infatti la mamma, che anche ieri è rimasta quasi sempre a Padova al capezzale della figlioletta, ci ha tenuto ad affidare alla zia a nome suo «un ringraziamento immenso ai medici, ai carabinieri e a tutti coloro che si sono prodigati per la mia bambina». Anche nel quartiere, dove sabato hanno partecipato tutti in un silenzio irreale all'ansia della famiglia durante la fase dei soccorsi, tirano un sospiro di sollievo. «Vedo sempre passare questa simpatica bambina in carrozzina con la mamma - racconta un vicino - e farmi ciao ciao con la manina. Sono proprio contento». Una scena serena che per fortuna nella via vedranno ancora. 
Nicola De Rossi
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