VENEZIA - La Fabi di Venezia, sindacato dei lavoratori bancari, denuncia alla Procura della Repubblica veneziana la Direzione generale della banca di credito cooperativo di Marcon.
«All’origine della denuncia - spiega Luciano Marzio, segretario coordinatore della Fabi di Venezia - ci sono una serie di comportamenti intollerabili e gravissimi attuati dall’azienda, dopo che la settimana scorsa a Roma la nostra organizzazione sindacale, insieme a tutte le altre, si è rifiutata di firmare un accordo che avrebbe comportato un taglio ingiustificato delle retribuzioni dei lavoratori. A partire da quel momento, la direzione generale ha cominciato a fare forti pressioni sui dipendenti nostri iscritti, affinché si iscrivessero ad altro sindacato e stracciassero la tessera della Fabi».
L'attacco di Marzio continua: «In particolare, la direzione generale ha intimato loro di iscriversi alla Fiba Cisl, organizzazione sindacale che a livello regionale era disposta ad accordarsi con l’azienda sul taglio degli stipendi ai lavoratori. Riteniamo l’azione della banca inammissibile, contraria alle leggi e al buonsenso, e la perseguiremo in ogni sede a partire da quella giudiziaria».
Ultimo aggiornamento: 19:04
© RIPRODUZIONE RISERVATA «All’origine della denuncia - spiega Luciano Marzio, segretario coordinatore della Fabi di Venezia - ci sono una serie di comportamenti intollerabili e gravissimi attuati dall’azienda, dopo che la settimana scorsa a Roma la nostra organizzazione sindacale, insieme a tutte le altre, si è rifiutata di firmare un accordo che avrebbe comportato un taglio ingiustificato delle retribuzioni dei lavoratori. A partire da quel momento, la direzione generale ha cominciato a fare forti pressioni sui dipendenti nostri iscritti, affinché si iscrivessero ad altro sindacato e stracciassero la tessera della Fabi».
L'attacco di Marzio continua: «In particolare, la direzione generale ha intimato loro di iscriversi alla Fiba Cisl, organizzazione sindacale che a livello regionale era disposta ad accordarsi con l’azienda sul taglio degli stipendi ai lavoratori. Riteniamo l’azione della banca inammissibile, contraria alle leggi e al buonsenso, e la perseguiremo in ogni sede a partire da quella giudiziaria».