Mestre. Ruba in negozio, poi prende a pugni il titolare davanti alla moglie e spacca tutto con una bottiglia: «Siamo sotto choc»

Mercoledì 12 Ottobre 2022 di Fulvio Fenzo
Mestre. Ruba in un negozio, poi prende a pugni il titolare davanti alla moglie e spacca tutto con una bottiglia: «Siamo sotto choc»
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MESTRE - «Lo abbiamo visto che rubava nel nostro negozio. Quello è un tipo che conosciamo bene. Fa paura, ma mio marito è forte. Si è avvicinato e quello gli ha tirato un pugno, poi ha rotto il vetro della porta con una bottiglia e poi, con un pezzo di vetro...». La Pina, come la chiamano da queste parti, è scossa ma con un italiano misto cinese, riesce a raccontare l’aggressione subìta pochi minuti prima, qui, più o meno all’angolo tra via Cappuccina e viale Stazione, nel vialetto della paura dietro alle grate del sottopasso del tram, con quel tipo uscito a torso nudo coperto di sangue dopo aver assalito (ma avendone anche prese) il marito con cui gestisce il piccolo negozio di alimentari.

ANCORA VIOLENZA

Ancora violenza in zona stazione. Un tunisino - di quelli riconosciuti come del “giro” dei tossicodipendenti - è entrato nel primo pomeriggio di ieri nel negozietto gestito dalla coppia di cinesi in un posto che è meglio evitare, viste le frequentazioni giorno e notte, presumibilmente per rubare qualcosa e, una volta scoperto, reagendo con una violenza tale da mandare all’ospedale il titolare. L’allarme è scattato attorno alle 14.45. Prima le urla poi, chi passava di là, ha visto uscire dal negozio quell’uomo a torso nudo con del sangue sul torace e sulla nuca, seguito dal commerciante e dalla moglie, il primo con macchie di sangue sui vestiti e sul volto. Qualcuno aveva però già chiamato la polizia, arrivata prima con una pattuglia e, nel giro di pochissimi minuti, con un’altra auto seguita da carabinieri, polizia locale, fuoristrada dei militari di “Città sicure”. Praticamente tutte le pattuglie che si trovavano nella zona calda di via Piave.

Passa pochissimo ed ecco anche ambulanza e automedica. Il primo ad essere portato in ospedale è il commerciante, mentre gli agenti prendono “in custodia” il tunisino che non dà segni di volersi calmare. «É una testa matta, è sempre così» dice un nigeriano. «Lo conosciamo tutti da queste parti. Va nei negozi sempre per rubare qualcosa» aggiunge una commerciante della zona. «É quello? - chiede un ragazzo dell’Est Europa - Sì, sì, non è uno tranquillo. Anzi».

DENUNCIATO

É un mondo a parte, quello che staziona in questa zona del rione Piave. Turisti da una parte, tossici e pusher dall’altra. In mezzo, commercianti, esercenti ed abitanti che devono cercare di convivere con entrambi. «Ho visto uscire dal negozio quei due cinesi subito dopo l’aggressione - racconta una passante -. Sul loro volto non c’erano rabbia né paura, ma solo sgomento e sofferenza. Non è possibile avere a che fare tutti i giorni con queste situazioni». Pina non vuole nemmeno che si fotografi il vetro a pezzi della porta del suo negozio. Il marito l’hanno già portato in ospedale per i pugni e le ferite da curare. Cerca di sorridere: «Quello ci ha rotto il vetro quando lo abbiamo scoperto che cercava di portar via qualcosa dal frigo delle bottiglie», racconta in un italiano stentato. Un connazionale del tunisino e una ragazza italiana che conosce l’aggressore cercano di avvicinarsi agli agenti che, a fatica, sono riusciti ad ammansirlo. Anche lui deve averle prese in quel negozio, almeno un pugno sul volto. Caricato su un’auto della polizia, viene portato in questura dove sarà denunciato per furto aggravato e lesioni. «Se lo fanno uscire, domani sarà ancora qua. E dove vuoi che vada?» chiede il nigeriano di prima con un mezzo sorriso. Ormai, purtroppo, lo sanno davvero tutti come funziona.

Ultimo aggiornamento: 10:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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